L E T T E R 1
l4S
DEL CONTE
ALGAROTTI
LX.
Firenze Fò. gennajo ìyò^
Senza fìne piaciuta m’è Ia vostra lettera
e il giudizio che della mia satira fatto ave-
te , dei quale io fo quel conto , che di
cosa che da voi mi venga e nel tempo
medesimo per me gloriosissima far si dee,
E per rispondere in modo alcuno alle os-
servazioni che voi mi avete mandato , bi-
sognerà quel secondo verso o con quell’o ,
o in qualche altra maniera rassettarlo ; co-
sì pure bisognerà fare di quel colui, il
quale non vuole fare tutto quello che io
vox’rei che e’ facesse, così che non vi sia
bisogno d’ un qualche nominativo che reg-
ga quel si. dolga . Nei cinque versi che
parlano dell’Abate voi avete benissimo iet-
tOj
l4S
DEL CONTE
ALGAROTTI
LX.
Firenze Fò. gennajo ìyò^
Senza fìne piaciuta m’è Ia vostra lettera
e il giudizio che della mia satira fatto ave-
te , dei quale io fo quel conto , che di
cosa che da voi mi venga e nel tempo
medesimo per me gloriosissima far si dee,
E per rispondere in modo alcuno alle os-
servazioni che voi mi avete mandato , bi-
sognerà quel secondo verso o con quell’o ,
o in qualche altra maniera rassettarlo ; co-
sì pure bisognerà fare di quel colui, il
quale non vuole fare tutto quello che io
vox’rei che e’ facesse, così che non vi sia
bisogno d’ un qualche nominativo che reg-
ga quel si. dolga . Nei cinque versi che
parlano dell’Abate voi avete benissimo iet-
tOj