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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 12): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-12]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28090#0174
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i66 L ettere

no , che io vacìo pure col libro alla mano
ricercando i vestigi clella città eterna ed.
immortale, i quali m’empiono insieme cli
ammirazione e di un certo sacro rispetto
per quelle età felici alle arti belle. Quel-
lo cli moderno che sin ora m’era parso de-
gno di esser paragonato per l’eccellenza sua
a que’superbi avanzi, oltre qualche fabbri-
ca clel Buonarroti e del Vignola, e qualche
pittura di Rafsaello e cli Annibale , è un
pranzo al quale l’altro jeri fui invitato da
jnonsign'or Leprotti ; il quale e per la con-
ditura delle vivande e per la compagnia
valeva il cavallo cli Marco Aurelio, che è
in Campidoglio . Ma generalmente il car-
novale fa che il soggiorno di Roma non
sia così bello , coine egli potrebbe essere ;
perchè egli dissipa le persone, ìe quali non
si adunano in questo tempo , e i diverti-
menti ch’egli da altra parte dà, come ope-
re, comedie ec. non vagliono le adunanze
di uomini onesti. Io non dubito cli ripor- y
re nel numero cli cjuesti un cardinale, co-
me il Querini , dal quaìe io sono stato 6-
nora due volte, ecl è così compito e così
obbligante , e lontano dalle stitichezze dei
 
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