L E T T E B. E
2Ò2,
DEL MEDESIMO
LXXXIV.
Bologna g. jnarzo iy^5,
Sempre m’è dispiaciuta la brevità nelle
vostre lettere, ed ora più che mai pel vo'-
stro mal d’occhi, che ne è stato cagione.
Spero che a quest’ora sarete guarito, e già
me nerallegro, non così però, che io non
desideri ancora alcuna vostra lettera più
3unga, onde io possa accorgermene. Vede-
te, Algarottino mio , di mettere ogni cu-
ra , perchè io non sia fallito deìla speran-
za e del desiderio mio . Le notizie , che
yoi mi date, di cotesta edizione delle no-
te, mi sono state gioconde, non però nuo-
ve ; ma nuove e giocondissime mi sono sta-
te le lettere di Polianzio. Se il Caro aves-
se così esattamente tradotto Vergilio , co-
me questo signorino ha censurato lui, non
sarebbe stato bisogno di censura niuna; che
Pa-
2Ò2,
DEL MEDESIMO
LXXXIV.
Bologna g. jnarzo iy^5,
Sempre m’è dispiaciuta la brevità nelle
vostre lettere, ed ora più che mai pel vo'-
stro mal d’occhi, che ne è stato cagione.
Spero che a quest’ora sarete guarito, e già
me nerallegro, non così però, che io non
desideri ancora alcuna vostra lettera più
3unga, onde io possa accorgermene. Vede-
te, Algarottino mio , di mettere ogni cu-
ra , perchè io non sia fallito deìla speran-
za e del desiderio mio . Le notizie , che
yoi mi date, di cotesta edizione delle no-
te, mi sono state gioconde, non però nuo-
ve ; ma nuove e giocondissime mi sono sta-
te le lettere di Polianzio. Se il Caro aves-
se così esattamente tradotto Vergilio , co-
me questo signorino ha censurato lui, non
sarebbe stato bisogno di censura niuna; che
Pa-