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4*2 X» E T T E R E

sofo italiano abbia considerato la forza cen-
trifuga. Egli è stato, per quanto io sappia,
il primo a trovarla ed a valutarne la quan-
tità. Nella risposta che fa nel sistema cos-
mìco all’obbiezione , che se la terra aves-
se ii moto di vertigine, tutti i corpi sareb-
bono scagliati in cielo per una tangente a
quel cerchio parallelo all’equatore, nel qua-
le ciascun corpo si trovasse, mostra, &e non
erro, che la gravità di ciascuno di Ioro è
maggiore della loro forza centrifuga , con
la quale nel moto di vertigine fanno sfor-
zo di recedere dal centro . Da quel che
ha detto il Galileo in quel luogo, ha ca-
vato l’ Ugenio , che la forza centrifuga è
uguale al quadrato della velocità con la
quale si muove un corpo in yn cerchio ,
divisa pel diametro di esso cerchio . Da
questo teorema ha tirato tutti gli altri da
lui insegnati nel suo scritto de Ki centri-
suga ; e sopra questi si appoggia la teoria
delle trajeltorie di Newton ec., ed io sem-
pre ho riguardato il Galileo pel primo o
ristauratore della nostra antica filoscfia ita-
lica , o inventore della fisica geometrica,
quando si voglia che gli antichi non abbia-

no
 
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