IjTEDITE. 41 1
Óraero superssuità di tal fatta . Oppure s’
immaginava non esser uopo l’esprimerlo a
parte , siccome neì contesto abbastanza com-
preso 5 non altrimenti che certe proposizio-
ni di Euclide , le quali per avere la loro
dimostrazione in aìtra rinchiusa ? soglionsi
da’comentatori trascurare ? Ma per quanto
legga e rilegga i suoi versi, non ve lo so
in verun conto scoprire. Ma come dunque
va la faccenda, direte voi? con qual fon-
clamento dì ragione chiede ai Trojani, ed
ai Dardani Àgamennone, che gli si renda
Elena co’ suoi arredi , senza far pubblica
la yittoria del fratel Menelao , mercè la
quale soltanto accordar gli si dovea il po-
terla seco , con quanto ella possedea, alla
dolc-e patria condurre? Se’l veggano i par-
tigiani del Salvini , e snodino , se lor dà
l’animo, questa difiicoltà, chÀo per me
non trovo bastante mezzo onde sciorla «
Passando fìnalmente all’ ultimo capo cii
accusa, avrete più volte osservato, che tra
i poeti niuno ve n’ ha che più discenda
a’ particolari delle cose, e pìù minutamen-
te le notomizzi di Omero ; pure con tal
grazia e yenustà le abbellisce, ehe neìle
sue
Óraero superssuità di tal fatta . Oppure s’
immaginava non esser uopo l’esprimerlo a
parte , siccome neì contesto abbastanza com-
preso 5 non altrimenti che certe proposizio-
ni di Euclide , le quali per avere la loro
dimostrazione in aìtra rinchiusa ? soglionsi
da’comentatori trascurare ? Ma per quanto
legga e rilegga i suoi versi, non ve lo so
in verun conto scoprire. Ma come dunque
va la faccenda, direte voi? con qual fon-
clamento dì ragione chiede ai Trojani, ed
ai Dardani Àgamennone, che gli si renda
Elena co’ suoi arredi , senza far pubblica
la yittoria del fratel Menelao , mercè la
quale soltanto accordar gli si dovea il po-
terla seco , con quanto ella possedea, alla
dolc-e patria condurre? Se’l veggano i par-
tigiani del Salvini , e snodino , se lor dà
l’animo, questa difiicoltà, chÀo per me
non trovo bastante mezzo onde sciorla «
Passando fìnalmente all’ ultimo capo cii
accusa, avrete più volte osservato, che tra
i poeti niuno ve n’ ha che più discenda
a’ particolari delle cose, e pìù minutamen-
te le notomizzi di Omero ; pure con tal
grazia e yenustà le abbellisce, ehe neìle
sue