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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 17): Lettere Francesi — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-17]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28095#0382
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sta sentenza ; e il consolo Sillano, poichè
turpe era riputato mutare opinione, addol-
civa già colle interpretazioni la sua (1): al-
lor quando Cicerone tentô colla quarta ca-
tilinaria di condurre il senato al primo e
più rigoroso partito, ponendo in opera il pa-
tetico tutto dell’arte, di cui fu maestro, e
mostrando per altro artiliziosamente quella
xxeutralità fra le due proposte opinioni, che
convenivasi ad umano consolo e pio. Av-
valorô Catone, uno de’novelli tribuni, Y
aringa di Cicerone, opponendosi con tntta
la veemenza del dire e del suo carattere
insieme al partito della pxigiouia, conxe a
quello, che troppo nxite pareagli in tanto
pericolo di cose, e che da Cesare veniva
suggerito; non impugnando per altio, cora-
mendando anzi, come pure avea fatto Ci-
cerone, la dottrina e i sentimenti del pon-

teHce

et in Cæsare. Sallust. de Bello Catilin. Svet.
in D. Julio, cap. x^- Cic. in Catil. IV.

(1) Ut Decimum Syllanurn consulem desi-
gnatum non piguerit sententiam suam, cjuia
mutare turpe erat, interpretatione lenire, ve-
lut gravius, atque ipse sensisset, exceptam.
Svet. ibid.
 
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