sul Triumvirato. 469
agita più clel dovere , puo in un. tratto di
degno luogotenente di Cesare sarti diveni-
re simile a Crasso sulle rive dell’Eufrate,
Cosi avvenrie appunto in qnesto frangente
a vSabino; e fu questa strage romana nelle
Galiie, se si considera massime la virtù
de’capi e d.ell’ imperadore, da paragonarsi
alla Variana awenuta dappoi sotto Augusto
ia Germania.
Gonfio di tal vittoria Ambiorico facil-
mente persuase a’Nervj, fra’c|uali Cicerone
svernava, di assalirlo, e di vendicare una
voita la patria libertà. Le medesime arti
che ingannato aveano Sabino furono poste
in opera, ma in vano, con Cicerone igua»
ro dapprincipio di quanto era accaduto ne-
gü Eburoni. Rispose questi con un’eioquen-
za, che in simil congiuntura non avrebbe
avuto per avventura l’oratcre, cbe non era
costume del popolo romano ricever condi»
zione alcuna dal nimico arinato (1). Cor-
rispose
(1) Cicero ad haec unum modo respondil :
7ion ess'e consuetudinem populi romani ullant
accipere ah hoste armato conditionem, ete,
De Bello Gallico , lib. V. cap. 16.
G g 3
agita più clel dovere , puo in un. tratto di
degno luogotenente di Cesare sarti diveni-
re simile a Crasso sulle rive dell’Eufrate,
Cosi avvenrie appunto in qnesto frangente
a vSabino; e fu questa strage romana nelle
Galiie, se si considera massime la virtù
de’capi e d.ell’ imperadore, da paragonarsi
alla Variana awenuta dappoi sotto Augusto
ia Germania.
Gonfio di tal vittoria Ambiorico facil-
mente persuase a’Nervj, fra’c|uali Cicerone
svernava, di assalirlo, e di vendicare una
voita la patria libertà. Le medesime arti
che ingannato aveano Sabino furono poste
in opera, ma in vano, con Cicerone igua»
ro dapprincipio di quanto era accaduto ne-
gü Eburoni. Rispose questi con un’eioquen-
za, che in simil congiuntura non avrebbe
avuto per avventura l’oratcre, cbe non era
costume del popolo romano ricever condi»
zione alcuna dal nimico arinato (1). Cor-
rispose
(1) Cicero ad haec unum modo respondil :
7ion ess'e consuetudinem populi romani ullant
accipere ah hoste armato conditionem, ete,
De Bello Gallico , lib. V. cap. 16.
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