LA COLLEZIONE GARRAND NEL MUSEO NAZIONALE DI FIRENZE
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Un uovo in maiolica d'Anatolia ò decorato da crocette e da figure di cherubini imitate a
quelle che si vedono nei pennacchi della cupola di Santa Sofia a Costantinopoli: è un pezzo raris-
simo e mollo antico che serviva a riunire le catene di sospensione delle lampade votive arabe. 1
Vi sono poi molti frammenti di vasi e di stoviglie sì orientali che occidentali, tutti di grande
interesse per la storia della ceramica.
Vetri. — Sono soltanto otto pezzi: accennerò a una grande lampada araba, uno di quei meravi-
gliosi prodotti dell'arte orientale che i credenti solevano appendere coinè ex-volo nelle moschee
dell'Asia minore, dell'Egitto e della Persia: è in vetro trasparente con ornamenti e iscrizioni in
azzurro, bianco, rosso e oro, e si può considerare come la pièce capitale di questa piccola serie.
Gli altri vetri sono veneziani e di non grande importanza.
C Continua)
Umberto Rossi
' K somigliantissimo a quello della collezione Davillier, pubblicato dal signor Jaccj
opera citata.
pomari a pag. 130 della sua
9
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Un uovo in maiolica d'Anatolia ò decorato da crocette e da figure di cherubini imitate a
quelle che si vedono nei pennacchi della cupola di Santa Sofia a Costantinopoli: è un pezzo raris-
simo e mollo antico che serviva a riunire le catene di sospensione delle lampade votive arabe. 1
Vi sono poi molti frammenti di vasi e di stoviglie sì orientali che occidentali, tutti di grande
interesse per la storia della ceramica.
Vetri. — Sono soltanto otto pezzi: accennerò a una grande lampada araba, uno di quei meravi-
gliosi prodotti dell'arte orientale che i credenti solevano appendere coinè ex-volo nelle moschee
dell'Asia minore, dell'Egitto e della Persia: è in vetro trasparente con ornamenti e iscrizioni in
azzurro, bianco, rosso e oro, e si può considerare come la pièce capitale di questa piccola serie.
Gli altri vetri sono veneziani e di non grande importanza.
C Continua)
Umberto Rossi
' K somigliantissimo a quello della collezione Davillier, pubblicato dal signor Jaccj
opera citata.
pomari a pag. 130 della sua
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