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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. II
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Recensioni e cenni bibliografici
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0118

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90

abbisognando soltanto di poche incisioni, le prendevano
a prestito o le facevano eseguire da altri, di modo che
queste non avevano un carattere speciale; tali sono
J. Priiss il vecchio, M. Schurer, i due M. Flach ed altri.

Seguono in altrettanti capitoli: lo sviluppo stilistico
della incisione in Strasburgo. Il primo gruppo princi-
pale, di Grtìninger. Il secondo gruppo (da Kistler a
Schott). In finis l'autore ha diligentemente compilato un
elenco dei libri illustrati a Strasburgo, dei quali i primi
quattro senza data e senza indicazione del luogo e dello
stampatore, gli altri del 1477 al 1500, in tutto 644.

A' facilitare! l'uso del libro è aggiunto in fino un
elenco degli stampatori, uno delle illustrazioni ripro-
dotte che sono 39, ed un indice dei nomi e delle cose.

E veramente un nuovo e buon volume aggiunto alla
serie di quelli finora pubblicati dal Scemami sotto il
titolo generale di « Contributi alla storia dell'arte. »

A. V.

Michele Faloci Pulignani - Le Arti e le Lettere alla

Corte dei Trinci. Ricerche storiche. Foligno, Salvati,

1888.

Ragionevolmente l'A. dice nella Introduzione cho si
è trascurato lo studio della coltura dell'arto nelle mi-
nori repubbliche e nei minori principati d'Italia all'epoca
del Rinascimento ; e lo scritto amoroso ch'egli dedica
alla Corte dei Trinci, che per tutto il xiv secolo e
per una parte del XV dominarono in Foligno, torna a
prova del suo asserto. Il palazzo Trinci, restaurato al
principio del secolo xv e adornato con magnificenza,
forma oggetto dello studio dell'A., specialmente le stanze
di esso colorite con grandi istorie, di cui illustra con
diligenza e dottrina il soggetto. Si trattiene poi sulla
eappella del palazzo, dipinta da Ottaviano Nelli, sul sog-
giorno del beato Angelico a Foligno, e sul maestro
Bartolomeo di Tommaso, che nel 1430 colori una ta-
vola per Rinaldo di Corrado Trinci, già nota al Crowe
e Cavalcaselle. L'A. discorre anche dell'oreficeria e della
zecca a Foligno, e dei lettorati che (ioriva.no alla pic-
cola corte, della coltura dei prelati pontifici che gover-
navano la città, poi cho furono cacciati i Trinci, e degli
umanisti del secolo xv. Si potrebbe desiderare che l'A.
si fosse addentrato nello studio artistico dello opere a
cui accenna; ma è giusto augurarci che ne' contributi
del letterato e dell'erudito alla storia dell'arie, sempre
si trovi tanto scrupolo nelle ricerche e tanta larghezza
di cognizioni.

0. Marùti

Luigi Alberto Gandini - Tavola, cantina e cucina della
corte di Ferrara nel quattrocento. Saggio storico.
Modena, Società tipografica, 1881).

L'A. presenta, com'egli dice, un modesto contributo
alla storia generali! dei costumi, dopo aver frugato nei
registri di guardaroba, di spezieria, di dispensa, di cu-

cina disila corto estense. Lo studio non manca di im-
portanza anche per l'arte, specialmente per quanto ri-
guarda gli oggetti e gli adornamenti da tavola. Sugli
adornamenti da tavola avremmo desiderato anzi che
l'indefesso ricercatore avesse fornito indicazioni mag-
giori, e si fosse trattenuto ad esempio a discorrerci, con
quel largo corrodo di cognizioni ch'egli corto possiede,
su quello scultor mantovano, detto Pollerete, che a Fer-
rara attendeva spesso a far con zuccheri ligure allego-
riche ed altro per la mensa ducale. fCfr. ad es. Me-
moriale, 1491, 1'. P. P., a. c. 259). E cosi avremmo
desiderato (dio dagli inventarli avesse desunto notizie
maggiori sugli argenti da tavola, ossia che il (di. A. ce
le avesse fornite, senza timore alcuno di tornarci a noia.
L'utilit'i della ricerca avrebbe tenuto desto lo spirito
del lettore. E certo pensando alla magnificenza delle
argenterie delle mense ducali, (pialo si può arguire dai
Cataloghi e inventarvi del Campori, la curiosità del
lettore non può a meno di essere grandemente stimolata.

0. M.

Giuseppe Zooco - Archeologia ed Arte. Saggio sull'ar-
choot già in Italia e fuori e i restauri nelle arti.
Roma, tip. Aldina, 1888.

Noi libriccino di 63 pagine, l'A. sfiora troppi pro-
blemi, accenna alla rinfusa a troppo cose, si interrompe
con troppe citazioni, motte in sérqua troppi nomi perchè
possa esseri; serbato un giusto equilibrio nella tratta-
zione. E le citazioni non sono sempre né utili né scelte;
e dell'arte del medio evo e del rinascimento l'A. non
discorre quasi, intento come si dimostra tutto all'ar-
cheologia. Ma tuttavia l'A. mostra molto entusiasmo e
un certo criterio, o se si dedicherà seriamente agli studi
potrà (ornare utile alla causa dell'arte.

0. M.

Cablo Donati - Il Bassano. Lettura all'Accademia Olim-
pica di Vicenza nella tornata del 20 gennaio 1888.
Vicenza, Bu.ato, 1888.

L'A. con disinvoltura discorre di -Iacopo Bassano,
riportando giudizi sul suo conto, che non hanno impor-
tanza per lo studioso, quali ad esempio di Giuseppe
Mazzini e del Gautier; non mostrando di avere un'idea
chiara e precisa del posto, che compete al pittore nella
storia dell'arte e del valore dogli scrittori citati. Non
solo, ma lo metto a riscontro con artisti che non hanno
a che vedere con lui, per chiunque scriva non apoteosi
ma verità, ed abbia l'occhio educato da attenta e ge-
nerale osservazione delle opero pittoriche. Purtroppo
l'A., come tante altre persone, mostra ingegno, coltura,
ma non di saper trattare con metodo un tema d'arte.
Anche le conferenze devono essere oggi, a costo di
essere fischiate, meno liriche, meno accademiche, meno
vuoto.

0. M.
 
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