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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. VIII-IX
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Gentili, Ettore: San Pietro di Toscanella
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0407

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364

ETTORE GENTILI

ripolo si rivolgerà al clero che domina dal coro. Il mistero della messa è reso invisibile: non più
il clero pregante con tutto il popolo, ma il popolo orante al clero quasi al solo possibile interme-
diario tra lui e gli enti sovrannaturali.

L'altare che già intercludeva la vista del misterioso sacerdozio, ora, ricoperto di ampio taber-
nacolo e stretto tra le alte transenne, la intercetta completamente: il clero è nascoso alla vista
profana; esso è (atto ormai maggiore dell'uomo, e ne disdegna il degradante contallo.

È quando nuovi bisogni e nuove aspirazioni lo costringeranno a riavvicinarsi al resto degli
umani, il clero non cederà più il già acquisito: altre due absidi con altri altari, minori altari,

CAPITELLO NEL SAN PIETRO DI TOSCANELLA

serviranno a riaccostare il culto ai credenti: e so le altre divisioni spariranno ed uomini e donne
saranno cumulati nelle slesse navi per la stessa adorazione, il presbiterio segregato ed il coro rial-
zato dal resto della chiesa non spariranno più mai.

E così per la chiesa di San Pietro nuovi artefici furono chiamati ad ampliare il tempio, aggiun-
gendo nelle navi due archi ai quattro esistenti; a costruire una cripta sotto il boma; a dividere
con opportune transenne il coro dalle navi, e finalmente ad arricchire con maestosa facciata la
fronte che, per l'aggiunzione dei due archi, doveva esser rifatta.

Ma la cripta non poteva esser portata più bassa delle fondazioni dei piloni dell'arco santo e
degli archi del bema, nè delle fondazioni delle mura dell'abside: per darlo quindi l'altezza neces-
 
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