LA FARNESINA DE' BAULLARI IN ROMA
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pione, nero in campo d'oro; in altra parte, si vede inquartato, a destra dello stesso scudo, lo stemma
dei Farnese. Quest'arme è dei marchesi Silvestri o de Silvestris, da Cingoli. Il marchese Sebastiano
Silvestri, morto nonagenario nel 1032, fu famigliare di Paolo III, e quindi dei cardinali Alessandro
Ranuccio e Odoardo Farnese, e por la lunga servitù inquartò al proprio lo stemma dei Farnese,
come si vede pure nella sua sepoltura, che è nel pavimento della chiesa del Gesù, avanti all'aitar
Fig. 2. — LA FARNESINA DE' BAULLARI IN ROMA
(sezione trasversale) 1
maggiore. Nella pianta di Roma del Falda (IG70-07) e in parecchie stampe del Sei e del Settecento,
il palazzo è denominato dai Silvestri.
Ma non son certo essi che han fatto fabbricare il palazzo; poiché ne' travertini e nel corni-
cione si vede infinite volte scolpito il giglio, messo in mezzo da due figure che alcuni han creduto
un giglio ancora socchiuso e volto all'ingiù, altri han preso per una semplice forma decorativa;
mentre esso è la figura araldica dell'armellino. Ciò bastava ad escludere i Farnese. L'armellino,
1 létarouilly, op. cit. Tom. 1, pi. 50.
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pione, nero in campo d'oro; in altra parte, si vede inquartato, a destra dello stesso scudo, lo stemma
dei Farnese. Quest'arme è dei marchesi Silvestri o de Silvestris, da Cingoli. Il marchese Sebastiano
Silvestri, morto nonagenario nel 1032, fu famigliare di Paolo III, e quindi dei cardinali Alessandro
Ranuccio e Odoardo Farnese, e por la lunga servitù inquartò al proprio lo stemma dei Farnese,
come si vede pure nella sua sepoltura, che è nel pavimento della chiesa del Gesù, avanti all'aitar
Fig. 2. — LA FARNESINA DE' BAULLARI IN ROMA
(sezione trasversale) 1
maggiore. Nella pianta di Roma del Falda (IG70-07) e in parecchie stampe del Sei e del Settecento,
il palazzo è denominato dai Silvestri.
Ma non son certo essi che han fatto fabbricare il palazzo; poiché ne' travertini e nel corni-
cione si vede infinite volte scolpito il giglio, messo in mezzo da due figure che alcuni han creduto
un giglio ancora socchiuso e volto all'ingiù, altri han preso per una semplice forma decorativa;
mentre esso è la figura araldica dell'armellino. Ciò bastava ad escludere i Farnese. L'armellino,
1 létarouilly, op. cit. Tom. 1, pi. 50.