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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. II
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Gnoli, Domenico: Le opere di Mino da Fiesole in Roma, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0109

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LE OPERE DI MINO DA FIESOLE IN liOMA

1)7

certamente dei ritratti; nella testa del papa, in cui è una fresca espressione di serenità e di senti-
mento religioso, mi par tacile di riconoscere i lineamenti di Pio II, quali ci appariscono più volle
nelle pitture e sculture del tempo: il che toglie, a mio avviso ogni dubbio sulla data del ci-
borio. 1 Si noti nel fondo, presso alla colonna di neve, una testa volta in alto, colla fronte clic
sfugge indietro: la ritroveremo in seguito ripetuta più volte.

Nel lavoro dei panni, la sua tendenza invincibile al secco, allo stecchito, alla linea geometrica
si trova accanto ad una morbidezza e flessuosità meravigliosa. Nella moglie del patrizio Giovanni,
la quale ha i piedi voltati male, (anche in altre figure i piedi escono dalle tuniche fuor di posto,
o hanno direzioni capricciose), la piega è d'una goffaggine infantile. Le pieghe delle vesti del
patrizio Giovanni e dei suoi compagni, paiono fasci di bastoni: per giudicarle, però con-
viene aver presenti la qualità del panno di cui Mino ha voluto vestire ({liei personaggi. Senza
questa avvertenza, applicabile anche ad altre opere, si è tratti facilmente a giudicare impe-
rizia dell' artista quello che ò imitazione del vero. Non è certo da credere eli' egli non
avrebbe saputo dare a quelle vesti le pieghe convenzionali usate generalmente dagli altri artisti,
ma voleva proprio ridar quella stoffa; e che sia così, egli lo dimostra passando da questa cosi pesante,
per una scala di stoffe diverse, fino alla trasparenza del velo. Nella figura del papa, una sottana
di panno scende in grosse pieghe sul piede; sopra questa è un camice di lino a pieghe sottili,
benché un po' troppo regolari ; e finalmente gli scende dalle spalle il manto di raso morbido e
lucente, di cui un chierico lien sollevato lo strascico. Così pure ne' cardinali che lo accompagnano,
il panno si distingue dal raso per una fattura al tutto diversa. Nell'ultimo cardinale accanto alla
cornice, la piega del manto è d'una finezza e d'una verità impareggiabile. Questo studio di rendere
nel marmo la qualità della stoffa ha una grande importanza nell'esame dell'arte di Mino; poiché
mentre gli altri scultori, anche i migliori, trattano generalmente il panno sempre allo stesso modo,
come mercanti che ne abbiano una sola qualità nella loro bottega, o al più ne accennano appena
la differenza, Mino invece procura, spesso con buon esito, di renderne la qualità specifica. E ciò
differenzia quest'opera ed altre posteriori, non solo da quelle d'altri artisti, ma anche dalle sue
prime, nelle quali, come ad esempio nella Madonna coi santi della Cattedrale di Fiesole, tutto il
panno è trattato allo stesso modo.

In uno dei lati dell' attico era rappresentata la nascita del bambino (Fig. 4). I Misteri
della religione, trasformati dalla pia imaginazione dei fedeli, si svolgevano in un mondo sovran-
naturale, e quindi non è da cercare nella loro rappresentazione il verosimile della natura;
ma di questa condizione degli spiriti Mino profitta secondo le sue tendenze individuali, portando
nella capanna di Bettlemmeil suo tino gusto decorativo. Il tetto di essa è sostenuto da due sottili
pilastrini ornati di fiorami. Quei buoni artisti non erano afflitti dalle nostre malinconie della realtà
oggettiva, contenti che la rappresentazione corrispondesse al sentimento, cioè alla realtà soggettiva.
Qui tutto è lieto, elegante come si conviene alla nascita del Bambino da cui ha origine la redenzione
dell'umanità. Fuori della capanna, ai due lati, due gruppi d'angeli stanno in varii atteggia menti
di maraviglia e di adorazione; in alto siedono due pastori sulla montagna, uno d'essi colla cor-
namusa, a cui gli angeli annunziano il Gloria in excelsis Beo. Dentro la capanna, è notevole la
diversità dei panni di cui è rivestito san Giuseppe, da quello della Madonna, i quali poi differiscono
gli uni e gli altri da quello degli angeli.

Nella storia che stiamo esaminando, la figura della Madonna, tozza e senza forma, è notevole
però per una tal finezza e leggerezza vaporosa d'esecuzione. Una striscia del velo partendo
dal suo capo -va a raggiungere il bambino e lo fascia, lasciando trasparire dietro a sè il pilastro
che sorregge la mangiatoia, e il corpicino che essa involge. Nei gruppi d'angeli è movimento, e
sentimento ingenuo di pietà e devozione. I capelli ricciuti son traforati col trapano, e le teste
lontane son più grandi delle vicine. Si noti quel nastro che fermato innanzi, alla cintura,

1 È specialmente caratteristico il naso piccolo, diritto e
sottile, quale nella maggior parte dei suoi ritratti: dico
nella maggior parte, poiché qualche volta, anche in alcuno

Archivio storico dell'Arte - Anno III. Fase. 1II-IV.

degli affreschi di Siena, ha un lipo alquanto diverso. Anche
nella sua sepoltura a S. Andrea della Valle, il tipo varia
alquanto dalla figura giacente al bassorilievo sottoposto
 
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