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Vano del resto il ricercare delle attinenze dirette fra Antonio Moro e l'Holbein, dappoiché il
primo provenne, come si sa, in origine dalla scuola olandese e si modificò e nobilitò in seguito al
contatto dell' arte italiana.
In conclusione, se nella raccolta lasciata dalla benemerita Duchessa di Galliera non è tutto
oro quello che riluce, non vi fanno difetto pure le opere di gran pregio, per le quali la sua città
natale avrà a serbare perenne gratitudine alla nobile legataria.
Facciamo voti quindi che, dovendo la raccolta servire di principio alla formazione di un nuovo
Museo nel palazzo bianco, dalla defunta a ciò destinato, venga curata a tempo e luogo una savia
RITRATTO VIRILE DI ANTONIO MORO
(nella Pinacoteca di Monaco)
e razionale disposizione del materiale artistico, in modo che, astrazion fatta da ogni criterio di
simmetria decorativa, abbiano a primeggiare e per la collocazione e per la luce le opere di mag-
gior merito; da poi che si può star sicuri che siffatte considerazioni non hanno piccola parte nel
dare rilievo ed attrattativa a qualsiasi raccolta.
In fine si vorrà pure rinunciare a certi battesimi co' quali i quadri giunsero recenlemente nel
palazzo rosso, là dove, troppo chiaramente smentiti dalle opere slesse, non saprebbero aggiungere
uè lustro nò maggiore rinomanza alla Galleria stessa.
Vano del resto il ricercare delle attinenze dirette fra Antonio Moro e l'Holbein, dappoiché il
primo provenne, come si sa, in origine dalla scuola olandese e si modificò e nobilitò in seguito al
contatto dell' arte italiana.
In conclusione, se nella raccolta lasciata dalla benemerita Duchessa di Galliera non è tutto
oro quello che riluce, non vi fanno difetto pure le opere di gran pregio, per le quali la sua città
natale avrà a serbare perenne gratitudine alla nobile legataria.
Facciamo voti quindi che, dovendo la raccolta servire di principio alla formazione di un nuovo
Museo nel palazzo bianco, dalla defunta a ciò destinato, venga curata a tempo e luogo una savia
RITRATTO VIRILE DI ANTONIO MORO
(nella Pinacoteca di Monaco)
e razionale disposizione del materiale artistico, in modo che, astrazion fatta da ogni criterio di
simmetria decorativa, abbiano a primeggiare e per la collocazione e per la luce le opere di mag-
gior merito; da poi che si può star sicuri che siffatte considerazioni non hanno piccola parte nel
dare rilievo ed attrattativa a qualsiasi raccolta.
In fine si vorrà pure rinunciare a certi battesimi co' quali i quadri giunsero recenlemente nel
palazzo rosso, là dove, troppo chiaramente smentiti dalle opere slesse, non saprebbero aggiungere
uè lustro nò maggiore rinomanza alla Galleria stessa.