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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. II
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Cronaca artistica contemporanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0177

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gnor Marcarle, intraprcnditore, stato incaricato di co-
struire il piedistallo j-el quale chiede 4155 franchi. Il
fratello dello scultore ha chiesto una dilazione, e nel
frattempo è venuto in campo il signor Thiébaut, che
fuse in bronzo quel gruppo, e che non essendo neppur
egli stato mai pagato, accampa sull'opera dei diritti che
il tribunale non potrà certo non riconoscere. Complica-
tasi così la questione, il giudice ha ordinato che sia
sospesa la vendita, finché non sia terminata la lite in-
tentata dal fonditore. Vedremo se ci toccherà assistere
all'incanto di un monumento, che ormai può dirsi pub-
blico, di Parigi, in questo momento appunto nel quale
si è costituita in quella città una Associazione, che si
propone lo scopo nobilissimo di costituire un fondo de-
stinato ad acquistare quelle migliori opere d'arte che
si crederà conveniente assicurare alla Francia. Questa
Società intende fondare un Museo, nel quale tali opere
dovran trovare il posto loro ; e dato il caso che la So-
cietà venisse poi a sciogliersi, il Museo stesso dovrebbe
passare in proprietà dello Stato. Il Carlomagno po-
trebbe porgerle occasione di cominciare le sue opera-
zioni.

— Continua l'entusiasmo clerico-patriottico per il
nuovo monumento a Giovanna d'Arco, da erigersi a
Vaucouleurs, e pel quale il vescovo di Verdun ha ot-
tenuto anche un breve del Papa, che benedice e racco-
manda ai cattolici tutti della Francia quella intrapresa.
Secondo le idee del vescovo di Verdun il piedistallo
del monumento non dovrebbe essere altro che un gran
castello medioevale, munito di un maschio dell' altezza
di quaranta metri. Su questo'dovrebbe sorgere il gruppo
colossale di Giovanna d'Arco, alto non meno di venti
metri e rappresentante l'eroina sul cavallo, condotto a
mano da due capitani. L'idea stessa che informa il gruppo
del Carlomagno del quale ho parlato poco fa.

È curioso che appunto adesso, che l'entusiasmo per
la così detta Pulcelia d'Orleans si è ridestato sì vivo,
uno scienziato non sospetto perchè religioso, il P. Viguier,
ha scoperto a Metz un antico manoscritto nel quale si
registra niente altro che il matrimonio di Giovanna
d'Arco col sig. di Armoises, cavaliere, celebratosi il 20
maggio 1436 (cinque anni dopo il supplizio) mentre era
Scabino Maggiore di Metz, il signor Filippo Marcon. Il
P. Viguier, non contento di questo, ha fatto ricerche
negli archivi della casa degli Armoises, e si assicura
che vi ha trovato il contratto autentico matrimoniale
tra Roberto di Armoises con Giovanna d'Arco, detta
la Pulcelia d'Orleans. Ciò essendo, la sua storia non
sarebbe altro che una falsa tradizione giunta fino a noi
di secolo in secolo. Giovanna d'Arco sarebbe morta poco
vergine, e martire meno che mai, e gli entusiasmi re-
centi per lei potrebbero aver qualche motivo di raffred-
darsi. F quanti altri entusiasmi simili verrebbero a sbol-
lire se gli uomini, invece che dalle idee preconcette e
dalle tradizioni fallaci, si persuadessero una buona volta
a non lasciarsi guidare che dalla pura e semplice ri-
cerca del vero !

— Il ministro Falliòres ha fatto un tentativo per far
cessare la scissura nata in seno alla Società degli ar-
tisti francesi, scissura della quale mi son a lungo occu-

J pato nella cronaca precedente. Mail tentativo è riuscito
vano. I dissidenti, già costituiti in Società nazionale
delle belle corti, han dichiarato che non intendevano in
modo alcuno nuocere alla Società dalla quale si sono
staccati; ma nel tempo stesso credevano di non dovervi
rientrare, e di non dovere abbandonare il progetto di
organizzare dal canto loro una esposizione artistica per
quest'anno. Si è dovuto quindi rinunziare a ogni spe-
ranza di componimento, e la nuova Società ha già preso
possesso dei locali, messi a sua disposizione nel palazzo
della Esj. osizione universale, al Campo di Marte, che
sono quelli ove fu fatta la esposizione decennale di pit-
tura, le due sale della esposizione centennale e il pian
terreno della rotonda situata sotto la cupola. Questi lo-
cali saranno convenientemente adattati e abbelliti e quivi
sarà tenuto il secondo Salon di quest'anno.

— Intanto che si sta preparando la esposizione del
primo Salon, da aprirsi, secondo il consueto, al 1° di
maggio, altre piccole mostre sono state aperte al pub-
blico nella capitale francése, quelle cioè del Circolo
Volney, degli Acquerellisti e del Circolo dell'Unione ar-
tistica.

Nella prima si distingue il sig. Raffaello Collin con
la sua Donna nel bosco, il sig. Damoye con un paesaggio
della Sologna, il sig. Alberto di Moncourt con un Sorger
di luna sopra una valle e diversi altri che sarebbe
troppo lungo enumera.re qui tutti.

Tra gli acquerellisti si distinguono Boutet di Monvel,
per le sue illustrazioni di un romanzo di Ferdinando
Favre ; Edoardo Detaille con due superbi colonnelli di
corazzieri; il sig. Zuber con vedute veramente stupende.
Qui pure son costretto a tacere di tanii altri che pur
meriterebbero venir segnalati.

Al Circolo dell'Unione artistica sono notevoli diversi
ritratti dipinti da Bonnat, Duran, Chartran, coniugi l)e-
machy, Debat-Ponsan ed altri. Vi si fa pure mestamente
ammirare la Sera della, battaglia, quadro non finito di
Alessandro Protais, coperto da un velo nero in segno
di lutto per la morte recente del suo autore, già da me
deplorata nella, mia cronaca precedente.

— A proposito della perdita di questo distinto artista,
non tralascerò di ricordare che il suo studio è stato
venduto all'Hotel Drouot in questi giorni e ha prodotto
un ricavo di 64460 franchi. Il quadro maggiormente
pagato è stato appunto quello non finito, or ora ricor-
dato, stato venduto per fr. 6000. Dopo di questo vien
la Riserva, pagato 5300 fr. e il Guado, salito a L. 4000.

Tra le vendite eseguite ultimamente all'Hotel Drouot
tiene il primo posto quella della collezione del defunto
sig. Marquis, che nei soli cinque primi giorni ha pro-
dotto più di mezzo milione ; e quella di una importan-
tissima decorazione composta di quindici scompartimenti
di diverse grandezze, dipinti da F. Boucher, e II. Fra-
gonard. Da più di un secolo questi scompartimenti tap-
 
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