L'ABBAZIA DL SAN CLEMENTE A CASAURIA
23
che, rinvenuta nel 1104, come già ho riportato dal Chronicon, sotto papa Pasquale, fu riposta dal
vescovo di Yalva entro l'altare (cioè il sarcofago accennato) che l'abbate Grimoaldo aveva rico-
struito, ponendolo sopra ai due menzionati gradini, elevato su d' una base a sagome e dentelli che
mostrano appunto l'arte del principio del secolo xii. E dello stesso tempo mi sembra la base del
ATRIO VEDUTO DALL'INTERNO A SINISTRA.
candelabro pel cereo pasquale, colle sue teste di leone ai quattro spigoli, scolpita rozzamente. In
epoca posteriore, e certamente dopo il terremoto del 1348, infranto l'antico candelabro, se ne pose
faccia anteriore tre composizioni, fra le quali son (lue
campi a scanalature ondulate. La composizione di mezzo
mostra un'orante fra due uomini, l'uno barbuto e l'al-
tro imberbe, forse Gesù e san Pietro, che l'assistono
prendendola per le braccia; soggetto molto spesso trat-
tato sui sarcofagi cristiani (cfr. Garrucci, Storia del-
l' arte cristiana, voi. Y, tav. 368, 3; tav. 378, 4; tav. 379,
4; tav. 381, 4; tav. 399, 7, ecc.). Il gruppo a destra
rappresenta Cristo (?) imberbe che, mentre tiene un ro-
tolo, mostra coli' altra mano di parlare ad un'altra figura
maschile pure imberbe (forse la stessa anima rappre-
sentata dall'orante nel gruppo di mezzo): il gruppo a
sinistra è formato da una figura maschile barbata (e
può essere anche questa il Salvatore), la quale parla,
o benedice, tendendo l'indice e il medio della mano de-
stra, fra due altre figure, una imberbe (forse la stessa
23
che, rinvenuta nel 1104, come già ho riportato dal Chronicon, sotto papa Pasquale, fu riposta dal
vescovo di Yalva entro l'altare (cioè il sarcofago accennato) che l'abbate Grimoaldo aveva rico-
struito, ponendolo sopra ai due menzionati gradini, elevato su d' una base a sagome e dentelli che
mostrano appunto l'arte del principio del secolo xii. E dello stesso tempo mi sembra la base del
ATRIO VEDUTO DALL'INTERNO A SINISTRA.
candelabro pel cereo pasquale, colle sue teste di leone ai quattro spigoli, scolpita rozzamente. In
epoca posteriore, e certamente dopo il terremoto del 1348, infranto l'antico candelabro, se ne pose
faccia anteriore tre composizioni, fra le quali son (lue
campi a scanalature ondulate. La composizione di mezzo
mostra un'orante fra due uomini, l'uno barbuto e l'al-
tro imberbe, forse Gesù e san Pietro, che l'assistono
prendendola per le braccia; soggetto molto spesso trat-
tato sui sarcofagi cristiani (cfr. Garrucci, Storia del-
l' arte cristiana, voi. Y, tav. 368, 3; tav. 378, 4; tav. 379,
4; tav. 381, 4; tav. 399, 7, ecc.). Il gruppo a destra
rappresenta Cristo (?) imberbe che, mentre tiene un ro-
tolo, mostra coli' altra mano di parlare ad un'altra figura
maschile pure imberbe (forse la stessa anima rappre-
sentata dall'orante nel gruppo di mezzo): il gruppo a
sinistra è formato da una figura maschile barbata (e
può essere anche questa il Salvatore), la quale parla,
o benedice, tendendo l'indice e il medio della mano de-
stra, fra due altre figure, una imberbe (forse la stessa