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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc.I
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0103

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MISCELLANEA

71

arreca nello stile la contribuzione che gli deriva dal-
l' esempio delle sculture dell' impero, alle quali mi pare
evidente eh' egli abbia molto guardato.

Ciò non ha impedito che 1' opera riuscisse piena di
vivacità e di grazia nel complesso e nei particolari. Le
corone che in più punti avvinghiano il colonnino ; le
fasce ad onde che, poco prima eh' esso salga alla sua
metà, formano anello; coi chicchi d'uva che s'affacciano

E da desiderare che questa piletta sia liberata dal
muro dov' è in parte inclusa, e, ben rinettata, sia rimessa
in chiesa o in altro luogo chiuso, ove possa essere ben
custodita.

G. Cantalamessa.

Un quadro <la ritrovare. — In un opuscolo pub-
blicato In morte di Leopoldo Cicognara (Ferrara, Po-

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dagl' interstizi quasi con un sorriso ; l'eleganza di mo-
vimento delle foglie che vanno a lambire il listello della
cornice; il folleggiar dei nastri sulla baccellatura del
catino al disopra dei festoni, formano una festa d'arte
decorativa. Il gruppetto della Madonna col putto, benché
logoro per gli abituali strofinamenti a cui la scultura
dovette essere esposta quando in chiesa serviva di pi-
letta, dà ancor modo di giudicare che nell'ignoto artista
l'abilità di trattar la figura umana non era pari alla
sua abilità di decoratore. E le due teste femminili che
stanno ai lati, strette alla fronte da bende che ricadono
a destra e a sinistra, confermano questo giudizio.

matelli, 1834), trovasi un'incisione di un quadro, di cui
si sono perdute le traccie. Nelle annotazioni dell'opu-
scolo è detto che il dipinto aveva appartenuto al Sa-
roli, collettore ferrarese di cose d'arte, che lo offrì al-
l'inglese Solly negoziante di pitture, la cui raccolta entrò
a far parte della Galleria di Berlino. Leopoldo Cicognara,
avendo avuto forse cognizione dell'offerta, affermò, nelle
sue Memorie sulla calcografìa, che il quadro era passato
nella Galleria prussiana. Ma Giuseppe Boschini, con
lettera direttagli in Venezia il 21 ottobre 1833, infor-
mavalo che il quadro stesso era stato acquistato in Bo-
logna dal signor Pasini e riportato in Ferrara. In quali
 
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