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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. II
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Esposizioni di belle arti in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0176

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ESPOSIZIONI DI BELLE ARTI IN ROMA

e un pezzo di mare, studio semplicissimo, forse il più
bel lavoro che si possa vedere in questa mostra certa-
mente non felice.

Anche Vittorio Avanzi ha buoni paesaggi che ri-
cordano la delicata pittura di Bartolomeo Bezzi e quella
così fresca e luminosa di Guglielmo Ciardi; sono: Ca-
nale d'acqua morta in Verona, Venezia, Laguna di Ve-
nezia, I primi fori.

Ora, affinchè questa frettolosa rassegna non s'in-
gombri di enumerazioni, mettiamo da banda qualche
buon lavoro di Pietro Sassi, di Filiberto Petiti, di Giu-
seppe Buscaglione, di Vincenzo Cabianca, e terminiamo
dando un cenno dei soli due quadri di figura che, a
parer nostro, meritano questo titolo. Essi sono molto
diversi per le intenzioni, per il soggetto, per la tecnica,
ma hanno di comune la giustezza dell'espressione e la
delicatezza. Il primo appartiene al genere romantico,
il secondo al familiare; quello è del direttore dell'Ac-
cademia spagnuola, Vincenzo Palmaroli; questo è di
Scipione Vannutelli.

Il quadretto del Palmaroli s'intitola Ofelia, e rap-
presenta l'eroina shakespeariana nel punto in cui va-
neggia e canta presso le acque che presto la travolge-
ranno. La figura ha qualche cosa di non abbastanza
estetico, ma intenso è il sentimento del volto e soavis-

simo l'effetto della bionda capigliatura sciolta; il fondo,
vago, dolce e cupo al tempo stesso, è trovato con molto
gusto e reso con magistrale sobrietà.

Giorno triste è il titolo del quadretto di Scipione
\

Vannutelli. E una scena intima odierna. Una donna e
una fanciulla, madre e figlia, vestite a bruno, siedono
sul divano; la madre piange coprendosi il volto col faz-
zoletto; la figlia, per consolarla, la bacia e le prende
la mano che l'altra tiene abbandonata in grembo. La
fattura è modesta, seria, assolutamente scevra d'ogni
tendenza all'effetto di primo sguardo; è una fattura
che pare voglia eliminarsi per far sì che, chi guarda
il quadro, si commova del sentimento espressovi, quasi
senza pensare al modo con cui viene espresso. E evi-
dente che il pittore ha colto la scena sul vivo, e, sen-
tendola veramente, riesce a fartela sentire con pari in-
tensità e sincerità.

Ci piace chiudere con questo quadretto niente pre-
tensioso. Anzi, siccome ci è venuto fatto di accennare
per ultimo ad alcuni buoni lavori, quelli di Pompeo
Mariani specialmente, crediamo di lasciare al lettore
un'idea non troppo sfavorevole di questa triplice espo-
sizione, nella quale, per vero, avremmo potuto notare
poche altre cose buone, e molte, proprio molte, men
che mediocri e cattive. Ugo Fleres.

I
 
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