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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. II
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Necrologia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0184

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152

NECROLOGIA

La raccolta Morelli vorrà essere presa ad argomento in seguito di un apposito esame, in
grazia della copia di opere rare e di merito che contiene. Ci basti per ora avvertire che vi
figurano artisti distinti, quali sono, fra gli altri, Yittor Pisano, Giovanni Bellini, il Montagna,
il Basaiti, il Cavazzola, il Cariani, il Moretto e il Moroni nel novero dei veneti ; il Borgognone,
Ambrogio de'Predis, il Boltraffio, il Sodoma fra i lombardi; il Pesellino, il Botticelli, il Ba-
chiacca, il Bronzino, il Pontormo fra i toscani; il Panetti, il Garofalo, il Grandi tra i ferraresi;
in fine il Fabritius, Nicola Maes, A. Cuyp, Jan M. Molenaer, A. Y. Ostade, J. Yan Goyen ed
altri di vaglia fra gli olandesi.

Chiudiamo con alcuni cenni biografici.

Giovanni Morelli nacque in Yerona il 25 febbraio del 1816. Rimasto orfano di padre da
bambino, la madre, ch'era di famiglia bergamasca, si traslocò con lui a Bergamo, dove egli
crebbe e che considerò sempre come sua patria. Fu messo in educazione in un collegio in Isviz-
zera, e in seguito si recò all'università di Modena, dove frequentò la Facoltà di medicina. Di
poi passò a Parigi per proseguirvi i suoi studi scientifici. Ritornato in patria, percorse più volte
l'Italia stringendo care amicizie massime in Toscana. Giunto il 1848 co'suoi memorabili avvenimenti,
prestò in modo singolare il suo braccio e il suo senno negli eventi politici in prò del suo paese.

Negli anni infelici che seguirono, se ne stette ritirato in campagna, sempre intento a col-
tivare il suo spirito. Si sentì risorgere a nuova vita nel 1859, e dal 1860 in poi fu per una
serie di anni il rappresentante di Bergamo al Parlamento italiano, caldo propugnatore della
politica di Cavour e de' suoi seguaci.

Prese parte nel 1866 alla spedizione militare in Yaltellina sotto il comando del colonnello
Guicciardi.

Nel 1873 fu nominato senatore ed assistette alle sedute del Senato fino a questi ultimi
tempi, occupando il suo posto tutte le volte che vi si discutevano leggi ch'egli ritenesse im-
portanti pel benessere del paese, e dovè si trattasse di pronunciarsi di fronte a qualche que-
stione di principio.

In pari tempo, sentendosi chiamato già da parecchi anni dalle attrattive dell' arte grande
ed elevata, si dedicò alle indagini intorno alla medesima, colla perseverante attività dell'uomo
colto ed appassionato. Nei viaggi intrapresi all'uopo in Italia e all'estero, fece conoscenza coi
migliori intelligenti, dei quali la maggior parte lo precedettero nella tomba.

Fu fatto segno di esplicite testimonianze di deferenza e di stima da persone delle più alte
sfere sociali e basterà rammentare in proposito le sue relazioni cordiali col defunto Federico III
di Germania e colla di lui vedova Vittoria

Ospite di loro nel 1884 nella villeggiatura di Baveno, fu dalla futura imperatrice ritratto
in un disegno a pastello, il quale vedesi riprodotto di sopra.

Col fascino della sua persona arguta e versatile poi, dall'aspetto amabile ed imponente ad
un tempo, a seconda, dei casi, veniva ricercato e desiderato in ogni dove egli stesso. Assai più
numerosi de' suoi avversari furono certamente gli amici affezionati, e possiamo pur dire gli
ammiratori entusiasti tanto del suo carattere, quanto del suo spirito e del sapere.

Non è da meravigliare quindi s'egli verrà noverato fra i maestri che hanno saputo formare
una scuola. A questa ora incombe l'obbligo di farsi degna interprete e continuatrice dell'opera
sua, facendo fruttare quel tesoro che da lui le venne trasmesso e pel quale non sarà mai dimen-
ticato il suo nome.

Gustavo Frizzoni.

Per i lavori pubblicati nelV ARCHIVIO STORICO DELL' ARTE sono riservati tutti i diritti

di proprietà letteraria ed artistica per l'Italia e per Testerò.

Domenico Gnoli, Direttore responsabile.

Roma - Tip. dell' Unione Cooperativa Editrice, via di Porta Salaria, 23-a.
 
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