RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI
nostre cognizioni della scuola pittorica della Siria erano
finora limitate alle figure, quasi tutte marginali, del
manoscritto di Rabula dell'anno 586, conservato nella
Laurenziana, e ad un frammento poco noto e che molto
si avvicina a quest'ultimo, esistente nella Biblioteca Na-
zionale di Parigi (f. syr., n. 33), esse vengono arricchite
dalle osservazioni dello Strzygowski intorno al detto evan-
geliario e dalle riproduzioni che egli ci ha dato della
maggior parte delle illustrazioni; e ciò è tanto più note-
sono degli scrittori francesi che lo ascrivono una deci-
siva importanza per lo sviluppo dell'architettura cristiana
in generale, e veramente fino nella così detta epoca ro-
manica. 1 La ipotesi siriaca (mi si permetta questa espres-
sione) ha poi trovato un valente difensore nel professore
H. Janitschek di Strassburgo. Già il de Voglie 2 ed
A, Cboisy3 avevano accentuato l'importanza che ebbe
per l'arte bizantina l'architettura siriaca come mediatrice
dell'influenza asiatica, Lo stesso compito assegna lo Ja-
L'ANNUNCIAZIONE DI MARIA
(Miniatura nell' Evangeliario di Etschmiadzin).
vole, inquantochè, come è noto, Edessa formò con la
sua scuola e con la sua biblioteca un importante centro
di coltura per tutto l'Oriente cattolico. Ed in vero non
solo per l'Oriente, poiché è ben nota e più volte fu rile-
vata la parte che i Siri ebbero nell' Occidente al tempo
dei Merovingi e dei Carolingi come dotti e come chie-
rici e come negozianti. Carlomagno stesso quando, poco
prima della sua morte, volle correggere il testo del Van-
gelo, chiamò a se anche degli autorevoli Siri.1 Le gran-
diose scoperte di Melchiorre de Voglie hanno compro-
vato la grande e feconda attività delle costruzioni nella
Si ria centrale nei primi tempi del Cristianesimo, e vi
1 Vedi, per esempio, Scheffer-Boichorst, Zur Geschichte der Syrer
im Abendlande (Mittheilungen des Instituts fiir oesterreichische Ge-
schichtsforschung, voi. VI), nonché Leitschuh, Der Bilderkreis der ka-
rolingischen Malerei, voi. I, p. 52.
nitschek anche alla pittura siriaca; 1 anzi egli va ancora
più innanzi e fa risalire a modelli siriaci parecchi ele-
menti decorativi dei manoscritti miniati dell'epoca dei
Carolingi. Fra questi elementi egli conta anche il così
detto « Pozzo della vita », un tempietto che termina al
disotto a forma di pozzo, e che si trova neir evange-
liario di Godescalco, scritto nel 781-783 per Carlomagno.
Però nella rapida lettura che feci della sua pubblica-
zione, che presentemente pur troppo non posso consul-
1 Ed. Corroyer, L'architecture romane, 1888 (Bibl. de Venseigne-
ment des B. A.) - Vedi anche R. Cattaneo, L'architettura in Italia
dal secolo VI al mille circa; Venezia, 1889.
2 M. de VoouÉ, Si/rie centrale, 1865.
3 A. Choisy, L'art de bàtir chez les Byzantins.
4 H. Janitschek., Studien zur Geschichte der karolingischen Kunst
(Strassburger Festgruss an Anton Springer, 1885).
nostre cognizioni della scuola pittorica della Siria erano
finora limitate alle figure, quasi tutte marginali, del
manoscritto di Rabula dell'anno 586, conservato nella
Laurenziana, e ad un frammento poco noto e che molto
si avvicina a quest'ultimo, esistente nella Biblioteca Na-
zionale di Parigi (f. syr., n. 33), esse vengono arricchite
dalle osservazioni dello Strzygowski intorno al detto evan-
geliario e dalle riproduzioni che egli ci ha dato della
maggior parte delle illustrazioni; e ciò è tanto più note-
sono degli scrittori francesi che lo ascrivono una deci-
siva importanza per lo sviluppo dell'architettura cristiana
in generale, e veramente fino nella così detta epoca ro-
manica. 1 La ipotesi siriaca (mi si permetta questa espres-
sione) ha poi trovato un valente difensore nel professore
H. Janitschek di Strassburgo. Già il de Voglie 2 ed
A, Cboisy3 avevano accentuato l'importanza che ebbe
per l'arte bizantina l'architettura siriaca come mediatrice
dell'influenza asiatica, Lo stesso compito assegna lo Ja-
L'ANNUNCIAZIONE DI MARIA
(Miniatura nell' Evangeliario di Etschmiadzin).
vole, inquantochè, come è noto, Edessa formò con la
sua scuola e con la sua biblioteca un importante centro
di coltura per tutto l'Oriente cattolico. Ed in vero non
solo per l'Oriente, poiché è ben nota e più volte fu rile-
vata la parte che i Siri ebbero nell' Occidente al tempo
dei Merovingi e dei Carolingi come dotti e come chie-
rici e come negozianti. Carlomagno stesso quando, poco
prima della sua morte, volle correggere il testo del Van-
gelo, chiamò a se anche degli autorevoli Siri.1 Le gran-
diose scoperte di Melchiorre de Voglie hanno compro-
vato la grande e feconda attività delle costruzioni nella
Si ria centrale nei primi tempi del Cristianesimo, e vi
1 Vedi, per esempio, Scheffer-Boichorst, Zur Geschichte der Syrer
im Abendlande (Mittheilungen des Instituts fiir oesterreichische Ge-
schichtsforschung, voi. VI), nonché Leitschuh, Der Bilderkreis der ka-
rolingischen Malerei, voi. I, p. 52.
nitschek anche alla pittura siriaca; 1 anzi egli va ancora
più innanzi e fa risalire a modelli siriaci parecchi ele-
menti decorativi dei manoscritti miniati dell'epoca dei
Carolingi. Fra questi elementi egli conta anche il così
detto « Pozzo della vita », un tempietto che termina al
disotto a forma di pozzo, e che si trova neir evange-
liario di Godescalco, scritto nel 781-783 per Carlomagno.
Però nella rapida lettura che feci della sua pubblica-
zione, che presentemente pur troppo non posso consul-
1 Ed. Corroyer, L'architecture romane, 1888 (Bibl. de Venseigne-
ment des B. A.) - Vedi anche R. Cattaneo, L'architettura in Italia
dal secolo VI al mille circa; Venezia, 1889.
2 M. de VoouÉ, Si/rie centrale, 1865.
3 A. Choisy, L'art de bàtir chez les Byzantins.
4 H. Janitschek., Studien zur Geschichte der karolingischen Kunst
(Strassburger Festgruss an Anton Springer, 1885).