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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. III
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Fontana, Paolo: Di una tavoletta di Luca Signorelli della Pinacoteca di Brera
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0303

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DI UNA TAVOLETTA DI LUCA SIGNORELLI

DELLA PINACOTECA DI BRERA

)PO un esame diligente della tavoletta della Galleria
Oggioni nella Pinacoteca di Brera 1 mi sono indotto a
crederla opera di Luca Signorelli.

Alla descrizione ed analisi di questo dipinto voglio
premettere un'osservazione diretta a coloro i quali, co-
noscendo la tavola, fossero poco disposti ad ammettere
pure la possibilità che si debba all'autore dei maravi-
gliosi affreschi di Orvieto o di Monteoliveto, o della rap-
presentanza mitologica del Museo berlinese. Il concetto
che ci formiamo dell'artista davanti a quelle forti con-
cezioni è così elevato che non stupirei sdegnasse alcuno
di attribuire allo stesso artefice queste minuscole sto-
riette di aspetto modesto, davanti alle quali il visitatore
passa senza degnarle d'uno sguardo.

E tanto meno posso far rimprovero ad altri di non
aver considerato quanto meritava la predella della quale tratto, in quanto che io stesso mi
ero già fermato molte volte a studiare le tavole del Crivelli e quella, che pure avevo a un
palmo di distanza, non avevo guardato se non fugacemente.

Ma la poca appariscenza, anzi un aspetto così modesto da parer povero, non giustificano
una condanna sommaria della mia proposta. Per valutare le pitture di questa tavoletta
bisogna tener conto del loro carattere: sono bozzetti tracciati forse senza neanche la prepara-
zione di uno schizzo a penna o a matita; e l'artista si è fermato appena ottenuta una certa
quale impronta di contorno e di rilievo.

Un esempio di sommo artista che mi si affaccia alla mente, e sembrami si possa citare
a proposito, è quello di una predella con scene di martirio, di Andrea del Sarto, nell'Acca-
demia fiorentina. Dove la fattura non è più accarezzata che nel dipinto di Brera, sebbene
le figure siano molto più grandi ; e se vi ha differenza, è nel colorito vivace e insieme
armonioso del valentissimo Fiorentino. In siffatto genere di lavori, quel l'arrestarsi che fa il
pittore, quando un profano crederebbe che l'opera fosse a mezzo, è una delle ingegnosità
dell'arte, la quale, come non si osserva nelle opere d'epoca primitiva, così nel tirocinio
dell'artista è indizio di maturità.

Ora, considerate sotto codesto aspetto, le piccole scene di martirio della nostra predella
rivelano un artista provetto; un disegnatore per il quale la rappresentazione del corpo umano,

*

1 E quella segnata col n. 11 e coli'indicazione di pag. 30, il soggetto è così designato: «Gli episodi del
« Scuola toscana ». Nel diligente catalogo della R. Pi- martirio di Santa Caterina ».
nacoteca di Milano (palazzo Brera), Milano, Civelli, 1892,
 
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