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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. V
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Bertaux, Émile: L' esposizione d'Orvieto e la storia delle arti
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0460

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prodlicevano degli orefici abilissimi. Sopra tutto l'enorme calice donato, verso la fine del Tre-
cento, dal duca Raimondello del Balzo Orsini alla chiesa di Santa Caterina, in Galatina, è
veramente ridicolo, colle informi statuette (quella di San Giovanni Battista ripetuta due volte)!
che si staccano sopra un misero fondo di talco.1 Più elegante è un tabernacolo d'argento
appartenente al Duomo di Rossano, tutto traforato di fìnestrine fiammeggianti, dove trionfa
il bizzarro stile spagnuolo della Sicilia. L'arcivescovo stesso, il cui stemma si vede fra i
nielli grossolani del piede, era lo spagnuolo Bernardo Carvagial.

Il numero dei pezzi d'oreficeria smaltata, firmati, datati o anonimi, era tale da avere
offerto la materia d'uno studio completo sugli smalti italiani, dal principio del Trecento alla
line del Cinquecento. Tutti i medaglioni più antichi che ornavano i calici o le croci (per

OGGETTI SACRI IN ARGENTO CON SMALTO

! ^ '

(Eccellentissima Casa Chigi)

esempio il calice di Calatuzio da Todi e la croce di Yannuccio da Siena) sono piccoli bas-
sorilievi sotto una tinta trasparente, senza modellatura, che prende le ombre dell'argento
velato; il rilievo, leggerissimo, è delicatamente graduato nei particolari delle teste e dei
panneggiamenti. Ora quest'arte, conosciuta nel Trecento da tutti gli orefici, mi pare che
spieghi come i modellatori delle prime medaglie del Rinascimento abbiano conosciuto fin
dai primi saggi tutte le finezze dell'arte loro e abbiano gareggiato subito coi modelli an-
tichi più perfetti. I medaglioni smaltati del Trecento preparavano le medaglie del Quattro-
cento. Così pure la pratica del rilievo leggiero nell'oreficeria conduceva alla ricerca del rilievo
« schiacciato » nella scultura, che si può notare da Donatello in poi. Nel Cinquecento gli smalti
traslucidi sopra rilievo vengono sostituiti da altri che sono una specie di compromesso fra gli
smalti traslucidi del Trecento e gli smalti charnplevés del Medioevo, perchè il campo è fatto
dal metallo nudo, e gli ornamenti intagliati sono riempiti di smalti trasparenti sopra un
fondo liscio. È una specie di niello di colori vari, qualche volta praticato in Francia, ma

1 Quel calice èva citato come un «bellissimo lavoro bizantino» dal Casotti: Scritti inediti e rari di diversi
autori trovati nella provincia d'Otranto, Napoli, 1865, in-8.
 
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