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— N.° 49. —

Lettera scritta al 28 di settembre del 1496 dal Gbisolfi al Marchese di Mantova.

Illmo et Exmo S. mio. Facio intendere a Y. S. come a questo dì gè finilo lutto quello era
bisogno per la fabrica del palazo de Gonzaga de piclura de murare de lectere de ussi fenestre
et vedriate, et ciò che li era necessario excepto che manca a depingere le sofite de le torelte et
questo per non saper quello haverge ad fare dcpingere, et come V. S. sarà quì poterà deliberare
et comettere quello vorà che se ge faza. A la sala tuttavia se ge lavora, al parco de Marmirolo se
ge lavora de continuo et spero la seplimana che vene serà cinto dè muri et mò seria cinto sc

no fusse stato el tempo contrario per le pioze et a vra 111. Sigria per infmite fiate me recomando.
Mantute die 28 septembris 1496.
lllmBe et Exmae Dnis vestr®.

fidelissimus servus Bernardinus Ghisulphus.

— N.* 50. —

Lettera scrittà al 5 di febbrajo del 1497 da Illario Pier-Giacomo scnìtore à Francesco Mar-
chese di Mantova. (forse da Cosenza)

Ben si potrà doler di me la Excel. vra Sig. mio solo per esser tardo a salularvi con mia
lettera e non aver tollo miglior licentia ne la partita mia havendo ricevuto tanto benefitio da
V. S., prima la lettera de familiarità, l’altra de recomandarmi a Mons. Agnello (1) cl qual me

fà per amor vro grandissime careze et piaceri assay, ancora per amor vro me ha mostrato di bele
anlichalie, dove vò esser sempre obligato a V. S. per fin che quesla misera anima soslene-

rami. Ancora prego Sig. mio se io merito di pregare che non ve esca dc menle el vro Anliquo (2)
poi comandarli, potendo far cosa grala che vi piacia et facendone prova allora comprenderò el
mio servire esserve gralo. Die 5 februar. 1497.

Anliquo.

(al di fuori) Illmo principi et Exmo Dno Frncisco Marcbioni Mantuce.

ANNOTÀZIONI

(I) — L’ Agnelli nominato è Lodovico eletto dal papa a governatore di Perugia, poi a Vice-legato
del patrimonio di San Pietro; quindi nel 1497 da Alessando VII arcivescovo in Cosenza e da Sisto V
nunzio all’impero. L’Agnelli, da frate Giocondo da Verona cclebrato gloria e splendore del nome latino
(Raccolta d’ iscrizioni), mori in Viterbo al 1499 secondo alcuni di peste e secondo altri di veleno ammi-
nistratogli da Valentino Cesare Borgia che agognava di andar presto in possesso dei beni da lui goduti.

(1) •— Scultore, non ricordato dagli storici, e che deve essere vissuto in Mantova anche posteriormente
all’epoca in cui fu scritta questa lettera; leggendosi in Begistro decretorum D. D. de Gonzaga ab an. 1502
ad 1515 a pag. 79 che: » A 12 novembre 1504 foe facta conccssione de uno bancho sito in la Becaria
» granda de la città de Mantoa a Pedro Jacopo Illario cognomenato l’Antiquo celebre sculptore. »
 
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