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ANNOTAZIONI

(1) ■— Trascritta dal registro inedito delle lettere della duchessa Maria dal 1642 al 1643 da noi
posseduto.

(2) — Nel registro testè accennato si legge pure scrilto al 5 di novembre del 1003: » Habbiamo
» anche havuto dal senator Natta il ritratlo cbe ci pare assai buono, et ne restiamo contenta. Dovendosi
» pagare il pittore fate capo al Co. Fassati che tiene ordine di rimborsarvi la spesa » 11 ritratto di cuì si
parla certo fu quello di Margherita vedova del Duca Francesco Gonzaga che viveva in Torino sua patria.
Del pittore che eseguì quel ritratto non ci fu dato trovar notizia.

— N. 200. —

lettera sciitta al 19 di agosto del 1645 da Nicolò Subregondi a Lodovico Chieppio. (1)

Ricevo la sua nella quale sento quanto la Soren. Padrona comanda. IIo già dato principio a
far calar l’ acque in modo tale che la rovina non si facci maggiore, la navigatione non si perda
ed i paduli dclli laghi di Mantova restino solto acqua ; si faranno di novo le porte rotte (2) et
con quclla maggiorc prestezza possibile, con T occasione che si è calato le acque si è facilitato il
maneggiarc le porte rolle sì che qucsta sera con molta diligenza usata si è misso di sopra alcune
barche che vengono a Mantova et messo a basso alcune altre. Ma dimani a mezzo giorno si leve-
ranno lc soddelte porle per accomodarlc et questo si è fatlo perche il legname di Àrica non è
ancora gionlo da Yerona, quale però non può tardare, e queslo è quanto per ora devo scrivere a
V. S. 111. alla quale baggio !c mani. Governolo il 19 agosto 1645. Di Y. S. 111. Servitor affeetionat. 0

Nicolò Sebregondi

ANNOTAZIONI

(1) — Trascritta dall’aulografo da noi posseduto la quale per la prima volta abbiamo pubblicata in
Dologna al Tom. 2.° a pag. 152 della nuova raccolta dì lettere fatla dal Gualandi.

(2) — I lavori quì accennati erano slati eseguiti dal Subregondi per riparare ai molti danni, cui
era soggiaciuto il sostegno presso Governolo.

— N. 207. —

Petizione scritta al 19 di aprile del 1646 da Scipione Tdimo a Carlo dnca di Mantova Inedita)

Scipione da Mimo cilladino di Casale humiliss. et fedeliss. suddilo e servo di V. A. Ser.
riverente gli espone, siccome sono anni ventinove che serve la Ser. sua casa nella carica di so-
praslante delle fabriche e fortificationi dclla ciltadella di Casale (1) nella qual carica ha eontinua-
mente servito e parlicolarmenle nelli tre passati assedj di detta città con continuo pericolo della
vila, il qual servitio ha sin qui prestato scnza alcun trattenimento e paga; e perche detto espo-
nente si trova in elà matura con moglie e fìgliuolanza, con poca quantità dò beni di forluna, dè
quali per la mala qualità dè tempi non può neanco gioire, oltre a molli infortunj patiti, persiò
dopo si Ionga servilù prestata ha pcnsalo prendere ardire di far humilmenle ricorso all’inata cle-
menza di S. A. Ser. Supplicandola voglia degnarsi restar servita, che havulo riguardo alla servitù
prestala et ai disagi patili. di graliarlo in caso di sopra venienza della carica di prefelto delle
fabriche qual di prcsente ha Cirolamo Imencrio detto facciotlo (2) haomo di età d’anni 77, se-
guila che sarà la sua morte esscndo il detlo facciotto senza fìgli; con gli stessi emolumenti et
 
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