BIBLIOGRAFIA ARTISTICA
i.
Dizionari, enciclopedie, trattati generali, atlanti, manuali.
Université Nouvelle de Bruxelles. Faculté de
philosophie et lettres. Histoire de la pein-
ture de la Renaissance italienne. Trecento
et Quattrocento, avec coup-d'ceil sur les
tendances artistiques précédentes eri Italie.
Syllabus du cours professe par Dr D. Jo-
seph. Bruxelles, Largier, 1898.
Non si poteva dare più inorganico e inesatto di-
segno della pittura italiana del Rinascimento. Nello
sguardo generale alle tendenze artistiche anteriori,
l'A. passa dal vecchio cristianesimo allo stile romano,
e cioè dalle chiese del vi secolo ravennati e dalle ba-
siliche dell'antica Roma a San Zeno di Verona. E nel
distinguere in gruppi i monumenti di stile romano
classifica la cattedrale di Pisa e San Miniato di Fi-
renze tra quelli dell' Italia meridionale. Parlando della
scultura romanica cita un solo artista, che lavorò in
Toscana, il Gruamonte, e dimentica il maestro che
scolpì a San Martino di Lucca ; e accennando alla
scultura ogivale ricorda Nicola Pisano ! Arrivato alla
seconda parte del suo libro, e cioè alla « pittura del
primo Rinascimento in Italia», l'A. indica i caratteri
dei principali artisti, ma con una indeterminatezza
grandissima. Invece dell'analisi dei caratteri di essi,
segna qualità generali che si potrebbero applicare
indistintamente agli uni e agli altri; e qualche volta,
quando cerca un riscontro a quelle qualità, non ■ lo
trova giustamente. La rassomiglianza, ad esempio, che
egli nota tra Duccio di Buoninsegna e Nicolò Alunno
non c' è, e non ci può essere. Le tendenze di Fio-
renzo di Lorenzo, ch'egli scorge sotto l'influsso del-
l'arte del Settentrione, non ci furono, e non si pos-
sono scorgere. La conoscenza delle pitture fiamminghe
in Francesco del Cossa non si dimostra, nè si può
dimostrare. Almeno l'A. avesse curata la correzione
dei nomi e delle cose italiane, e non avesse lasciato
stampare replicatamente Palajuolo per Poliamolo,
Baldivinetti, Fra Carnevalo, Marciale, Pisanillo, Ca-
ro tto, ecc., ecc. ! V.
Giulio Urbini : Le vite de' più eccellenti
pittori, scultori ed architetti di Giorgio Va-
sari, ridotte e annotate. Torino, 18*98.
Il professor Giulio Urbini, fidente che in un tempo
prossimo la storia dell'arte possa essere coltivata negli
istituti scolastici italiani, ha creduto provvedere al
bisogno con questa specie di epitome vasariana. La
raccolta ha meriti maggiori di quante analoghe l'hanno
preceduta, perchè 1' Urbini non si limita alla pubbli-
cazione e al commento di questa o quella vita, ma
vuole che di tutta la grande opera vasariana il let-
tore sappia il disegno, così che possa, senza mag-
giore dispendio di tempo o di studi, trarre dal piccolo
volume le nozioni generali della storia dell'arte nostra
dai tempi primissimi sino a Benvenuto Celimi. Per-
tanto la scelta è fatta con tutto studio ; non manca
alcuna biografia degli artisti maggiori, e dei minori
sovente il commentatore ha dato notizia nelle note
diligenti. Sono escluse dalla crestomazia le vite e i
luoghi controversi : quando l'A. ha dovuto farne men-
zione, lo ha fatto brevemente, con parsimonia, risol-
vendo le antinomie secondo l'opinione a lui apparsa
migliore, o pure ponendo solo la questione con pru-
dente riserbo. e le note sono generalmente storiche
e artistiche, chè il libro, apprestato a giovani già colti
nelle discipline filologiche, rende inutile e superfluo
ogni commento diverso. Per ricerche più ampie l'au-
tore invia alle opere maggiori ; e le citazioni di queste,
come delle altre rammentate nel corso delle biografie,
sono esatte e fatte con tutta cura, secondo le più mo-
derne edizioni. Nella raccolta è conservato il proemio
di tutta l'opera: l'introduzione alle tre arti del di-
segno, il proemio alle vite, e quello al secondo libro
ed al terzo ; precede una elegante notizia dì Giorgio
i.
Dizionari, enciclopedie, trattati generali, atlanti, manuali.
Université Nouvelle de Bruxelles. Faculté de
philosophie et lettres. Histoire de la pein-
ture de la Renaissance italienne. Trecento
et Quattrocento, avec coup-d'ceil sur les
tendances artistiques précédentes eri Italie.
Syllabus du cours professe par Dr D. Jo-
seph. Bruxelles, Largier, 1898.
Non si poteva dare più inorganico e inesatto di-
segno della pittura italiana del Rinascimento. Nello
sguardo generale alle tendenze artistiche anteriori,
l'A. passa dal vecchio cristianesimo allo stile romano,
e cioè dalle chiese del vi secolo ravennati e dalle ba-
siliche dell'antica Roma a San Zeno di Verona. E nel
distinguere in gruppi i monumenti di stile romano
classifica la cattedrale di Pisa e San Miniato di Fi-
renze tra quelli dell' Italia meridionale. Parlando della
scultura romanica cita un solo artista, che lavorò in
Toscana, il Gruamonte, e dimentica il maestro che
scolpì a San Martino di Lucca ; e accennando alla
scultura ogivale ricorda Nicola Pisano ! Arrivato alla
seconda parte del suo libro, e cioè alla « pittura del
primo Rinascimento in Italia», l'A. indica i caratteri
dei principali artisti, ma con una indeterminatezza
grandissima. Invece dell'analisi dei caratteri di essi,
segna qualità generali che si potrebbero applicare
indistintamente agli uni e agli altri; e qualche volta,
quando cerca un riscontro a quelle qualità, non ■ lo
trova giustamente. La rassomiglianza, ad esempio, che
egli nota tra Duccio di Buoninsegna e Nicolò Alunno
non c' è, e non ci può essere. Le tendenze di Fio-
renzo di Lorenzo, ch'egli scorge sotto l'influsso del-
l'arte del Settentrione, non ci furono, e non si pos-
sono scorgere. La conoscenza delle pitture fiamminghe
in Francesco del Cossa non si dimostra, nè si può
dimostrare. Almeno l'A. avesse curata la correzione
dei nomi e delle cose italiane, e non avesse lasciato
stampare replicatamente Palajuolo per Poliamolo,
Baldivinetti, Fra Carnevalo, Marciale, Pisanillo, Ca-
ro tto, ecc., ecc. ! V.
Giulio Urbini : Le vite de' più eccellenti
pittori, scultori ed architetti di Giorgio Va-
sari, ridotte e annotate. Torino, 18*98.
Il professor Giulio Urbini, fidente che in un tempo
prossimo la storia dell'arte possa essere coltivata negli
istituti scolastici italiani, ha creduto provvedere al
bisogno con questa specie di epitome vasariana. La
raccolta ha meriti maggiori di quante analoghe l'hanno
preceduta, perchè 1' Urbini non si limita alla pubbli-
cazione e al commento di questa o quella vita, ma
vuole che di tutta la grande opera vasariana il let-
tore sappia il disegno, così che possa, senza mag-
giore dispendio di tempo o di studi, trarre dal piccolo
volume le nozioni generali della storia dell'arte nostra
dai tempi primissimi sino a Benvenuto Celimi. Per-
tanto la scelta è fatta con tutto studio ; non manca
alcuna biografia degli artisti maggiori, e dei minori
sovente il commentatore ha dato notizia nelle note
diligenti. Sono escluse dalla crestomazia le vite e i
luoghi controversi : quando l'A. ha dovuto farne men-
zione, lo ha fatto brevemente, con parsimonia, risol-
vendo le antinomie secondo l'opinione a lui apparsa
migliore, o pure ponendo solo la questione con pru-
dente riserbo. e le note sono generalmente storiche
e artistiche, chè il libro, apprestato a giovani già colti
nelle discipline filologiche, rende inutile e superfluo
ogni commento diverso. Per ricerche più ampie l'au-
tore invia alle opere maggiori ; e le citazioni di queste,
come delle altre rammentate nel corso delle biografie,
sono esatte e fatte con tutta cura, secondo le più mo-
derne edizioni. Nella raccolta è conservato il proemio
di tutta l'opera: l'introduzione alle tre arti del di-
segno, il proemio alle vite, e quello al secondo libro
ed al terzo ; precede una elegante notizia dì Giorgio