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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 4
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Supino, Igino Benvenuto: La facciata della basilica di San Lorenzo in Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0293

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LA FACCIATA

DELLA BASILICA DI SAN LORENZO IN FIRENZE

a inaugurazione del monumento
che gli artisti fiorentini vollero
consacrato a Donatello nella chiesa
di San Lorenzo, nella cappella
della famiglia Martelli, il cui nome
è così intimamente legato a quello
dell’insigne scultore, fece nascere
o, per essere più precisi, fece tornare più vivo il de-
siderio di non lasciare il magnifico tempio disadorno
di facciata (fig. i).

E nel Circolo degli artisti, sotto i cui auspici fu
promosso ed eseguito il monumento a Donatello, per
opera del suo presidente, prof. Arturo Faldi, si co-
stituì un comitato provvisorio, che si pose a studiare
quali sarebbero stati i mezzi migliori per condurre a
perfezione tanta impresa. A rendere più facile il com-
pito e a dare una precisa idea dello stato della que-
stione, fu deliberato di riunire in una pubblica mostra
i disegni, i modelli e tutto quanto era stato fatto intorno
alla facciata dal Cinquecento ad oggi. Furono ripro-
dotti gentilmente dal cav. Alinari i disegni degli Uf-
fizi e della Galleria Buonarroti ; si ottennero i disegni
esistenti nelle raccolte di Lilla e di Vienna, fu tra-
sportato al Circolo degli artisti il modello in legno
di proprietà della R. Accademia fiorentina di belle
arti, con alcuni progetti antichi a stampa e ad acqua-
rello ; infine, essendo stati concessi gentilmente i pro-
getti eseguiti in questo secolo dal Poccianti, dall’Urbani
e dal Marcucci, l’esposizione fu solennemente inau-
gurata la sera del 7 gennaio 1899 fra l’approvazione
e l’interessamento degli artisti e del pubblico.

Non potendo però il Circolo degli artisti contare
sulle sole proprie forze, e nel tempo stesso desideran-
dosi da molti di veder fatto realtà l’antico desiderio
e proposito, si formò un Comitato composto di ar-
tisti e di cittadini fra i più cospicui, appartenenti alla
parrocchia di San Lorenzo, e di questo Comitato fu
eletto presidente quel colto gentiluomo e quell'ap-
passionato cultore delle patrie memorie che è il prin-
cipe don Tommaso Corsini ; a vice-presidenti il pro-
fessor Arturo Faldi e il nobiluomo Niccolò Martelli.

La simpatia del soggetto e la difficoltà dell'impresa
incitarono gli artisti di tutta Italia a concorrere; e del
concorso veramente notevole per numero e per qua-
lità di lavori ci accingiamo a render conto ai lettori
de L'Arte; non senza prima dare alcune notizie intorno
alle vicende che subirono i progetti, che gli antichi
artefici idearono pel rivestimento della facciata di
San Lorenzo.

I.

Filippo di Ser Brunellesco, il sommo iniziatore del
rinascimento dell’arte, il rinnovatore dell’architettura
fiorentina, che derivò il nuovo modo di costruire dallo
studio dei monumenti classici e dalla quotidiana os-
servazione del suo bel San Giovanni (mirabile monu-
mento della decadenza romana, da cui prese origine
quel gruppo di chiese medievali fiorentine che sono
Santi Apostoli, San Miniato al Monte, San Salvatore
all’Arcivescovado, la Badia di Fiesole e la Pieve d’Em-
poli) non ebbe la fortuna di veder compiuti i due
più grandi edifizì, la chiesa di San Lorenzo e quella
di San Spirito, nei quali dai seguaci e scolari dell’in-
signe maestro fu impressa così larga impronta del suo
spirito innovatore.

Quando egli cessò di vivere, nel 1446, la chiesa di
San Lorenzo (soltanto di questa dobbiamo occuparci)
era stata appena incominciata dalla cappella maggiore,
già portata dal clero, e senza l’intervento del Brunel-
leschi, otto braccia sopra i fondamenti ; e poiché in-
terrotti i lavori pei disastri delle guerre e per le
enorme gravezze non si poteva pensare a riprenderli
per mancanza di favore e di aiuto da parte dei par-
rocchiani, Cosimo de’ Medici, dopo molte preghiere e
sollecitazioni chiese di poter condurre a termine la
nobile impresa promettendo, il 13 agosto del 1442, di
dare compiuta la tribuna e di far costruire, nel ter-
mine di sei anni, anche la cupola e il coro.

Nonostante però cosi formale promessa, solo nel-
l’agosto del 1461 potè dirsi compiutamente ordinata
tutta la nave traversa e consacrarsi l’altar maggiore,

L’Arte. IV, 32.
 
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