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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0330

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MISCELLANEA

SPIGOLATURE.

Di due quadri attribuiti a Paris Bordon. — Le

mostre artistiche individuali, quasi compenso ai gravi
pericoli cui espongono le opere costrette a viaggi e
trasporti spesso assai disagevoli, dànno agli studiosi
un indiscutibile vantaggio, quello di poter formarsi
un concetto chiarissimo e completo della tecnica e
delle caratteristiche di quel dato artista e di poter
per tal modo più facilmente sceverare le opere dubbie
od apocrife da quelle di riconosciuta autenticità. Cosi
fu anche, in proporzione, della piccola mostra messa
insieme nell’ottobre dell’anno passato, per il IV cen-
tenario dalla nascita di Paris Bordon, dal prof. Luigi
Bailo, il dotto direttore del Museo trivigiano.

Fra i non molti importanti quadri esposti si faceva
allora notare un Redentore in mezza figura, apparte-
nente ai fratelli signori Rasi di Ravenna, il quale per
taluni caratteri appariva, a primo aspetto, come opera
di maniera assai vicina a quella dell’insigne scolare
di Tiziano e il quale offriva così campo aperto a ri-
cerche interessanti e a non meno interessanti discus-
sioni. Il prof. Bailo convinto, e per osservazioni pro-
prie e sull’autorità del Cavalcasene prima, del signor
Gustavo Frizzoni poi, che quel quadro fosse senza
dubbio alcuno del Bordon, se ne occupava largamente
in alcuni articoli pubblicati nella Gazzetta di Treviso, 1
e in quello stesso giornale invitava gentilmente me a
confrontarlo con un altro dipinto, Gesù e Maria, 2 3
avente con quello molte simiglianze ed esistente nel
Museo civico di Padova, del quale avevo mandato a
quella mostra la fotografia non senza aver fatto se-
guire alla denominazione di « Paris Bordon » un punto
interrogativo. « Forse, scriveva il Bailo, il Museo di
Padova potrà assicurare così anche l’autenticità del
suo quadro ». Accettai volentieri l’attraente invito e
mi occupai subito di studiare i due quadri confrontali-

1 N. 308-310 degli 8-10 novembre 1900.

2 Cosi era indicato nell’inventario stesso del Museo; ora nuove
osservazioni mi fanno dubitare della esattezza di questo titolo e
quindi del modo d’interpretare il soggetto. Ma di ciò a suo luogo.

doli fra loro e colle altre opere più conosciute del
nostro. 1

Mentre però stavo già riepilogando e mettendo in
iscritto i risultati dei miei studi, apparve in luce l’im-
portante lavoro dei signori Bailo e Biscaro su Paris Bor-
don, 2 nella cui prefazione il Bailo ripete, riassumen-
doli in breve, i pochi argomenti già da lui addotti a
sostegno della sua credenza e, senza più aggiungerne
altri, include fra le opere indubbiamente autentiche
del pittore, anzi proclama a dirittura uno dei suoi ca-
polavori, il quadro ravennate, formulando il voto che
l’Italia non si lasci scappare un tanto tesoro, ma
venga esso acquistato da una delle nostre più grandi
gallerie. 5 Trattandosi dunque di un’opera (a quanto
almeno da ciò sembrerebbe) offerta in vendita e la
cui autenticità, se provata, avrebbe una grandissima
importanza non solo artistica, ma anche commerciale,
e parendomi che in tali casi il giudizio del critico
debba procedere assai guardingo e, qualunque esso
sia, giustificato, credo opportuno di pubblicare queste
osservazioncelle che mi trassero a conclusioni non
poco differenti da quelle del Bailo.

Il quadro ravennate rappresenta, come dicemmo,
il Redentore : mezza figura diritta e veduta quasi di
faccia. 4 I lunghi capelli ha inanellati, spioventi sulle
spalle, assai morbidi e folti ; la barba folta e rossa-
stra, ma assai meno morbida ; appena leggermente

1 Sento il dovere di ringraziare l’egregio collega prof. Bailo e
il chiarissimo dott. Biscaro, i quali mi prestarono gentile e talvolta
spontaneo aiuto di fotografie e di notizie.

2 Luigi Bailo e Girolamo Biscaro, Della vita e delle opere
di Paris Bordon, Treviso, 1900. Fu però pubblicato il 21 giugno 1901,
come si rileva dalla circolare a stampa dell’editore. Il Bailo nella
prefazione avverte che il lavoro è quasi per intero del signor Bi-
scaro.

3 Pag. LV e seg.

4 Dimens. 1.05 x o. 86. Di questo dipinto fu eseguita una foto-

grafia per gentile cura del prof. Bailo. Disgraziatamente l’imperizia
del fotografo in lavori di simil genere tolse che la riproduzione riu-
scisse perfetta. La presentiamo, qual essa è, ai nostri lettori.
 
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