MISCELLANEA
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deboli dei magazzini del Duomo fossero state ese-
guite da Gabriele de Battista, giacché sappiamo che
egli compì un arco per l’anticappella di Santa Cri-
stina, pel quale, addì 3 dicembre, V ind., 1501, fu
chiamato come perito il vecchio scultore Pietro de
Bonitate. Ma come fare ad esserne sicuri quando non
conosciamo una statua o un bassorilievo di cotesto
perte da grossa lamina argentea divisa in cinque parti,
distinte con altrettante ghiere ornamentali; da un
grosso nodo all’estremità superiore con attorno, dentro
nicchiette, le figurine di San Benedetto e di cinque
sante Vergini ; e da una bella e ricca voluta, in mezzo
alla quale campeggia un San Michele, stupendo la-
voro di oreficeria che sembra di fattura toscana. At-
Palazzo Bellomo a Siracusa
artista? In conclusione, rimane, almeno per ora, il
dubbio sulla paternità di tali lavori. È stata intanto
accolta con plauso l’idea propugnata dal prof. Solinas,
e che presto avrà la sua attuazione, di cominciare a
radunare nell’antica chiesa dell’Incoronata le tante
sculture sparse nei magazzini del Duomo.
Baculo abbaziale. — Dal monastero di San Michele
in Mazara è stato devoluto al Museo Nazionale, dove
già è esposto, un prezioso baculo d’argento lungo
m. 1.65. Esso è formato da un’ asta di legno rico-
torno al nodo è inciso: CATERIA- DE GVGLIELMO
PANORMITA ■ ABATISA • ST MICAELIS • SOROR.
In quanto alla tecnica del lavoro si nota un contrasto
curioso, perchè, mentre la figurina di San Michele è
di una modellatura delicatissima e tale da sembrare
uscita dalla bottega di un orafo fiorentino del quattro-
cento, le altre sono di una mediocre esecuzione. Pur
non potendo stabilire se cotesto baculo sia o no un pro-
dotto dell’oreficeria siciliana, si può esser sicuri sulla
data, per la ragione che Suora Caterina de Guglielmo
fu abbadessa del monastero di San Michele nel 1540,
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deboli dei magazzini del Duomo fossero state ese-
guite da Gabriele de Battista, giacché sappiamo che
egli compì un arco per l’anticappella di Santa Cri-
stina, pel quale, addì 3 dicembre, V ind., 1501, fu
chiamato come perito il vecchio scultore Pietro de
Bonitate. Ma come fare ad esserne sicuri quando non
conosciamo una statua o un bassorilievo di cotesto
perte da grossa lamina argentea divisa in cinque parti,
distinte con altrettante ghiere ornamentali; da un
grosso nodo all’estremità superiore con attorno, dentro
nicchiette, le figurine di San Benedetto e di cinque
sante Vergini ; e da una bella e ricca voluta, in mezzo
alla quale campeggia un San Michele, stupendo la-
voro di oreficeria che sembra di fattura toscana. At-
Palazzo Bellomo a Siracusa
artista? In conclusione, rimane, almeno per ora, il
dubbio sulla paternità di tali lavori. È stata intanto
accolta con plauso l’idea propugnata dal prof. Solinas,
e che presto avrà la sua attuazione, di cominciare a
radunare nell’antica chiesa dell’Incoronata le tante
sculture sparse nei magazzini del Duomo.
Baculo abbaziale. — Dal monastero di San Michele
in Mazara è stato devoluto al Museo Nazionale, dove
già è esposto, un prezioso baculo d’argento lungo
m. 1.65. Esso è formato da un’ asta di legno rico-
torno al nodo è inciso: CATERIA- DE GVGLIELMO
PANORMITA ■ ABATISA • ST MICAELIS • SOROR.
In quanto alla tecnica del lavoro si nota un contrasto
curioso, perchè, mentre la figurina di San Michele è
di una modellatura delicatissima e tale da sembrare
uscita dalla bottega di un orafo fiorentino del quattro-
cento, le altre sono di una mediocre esecuzione. Pur
non potendo stabilire se cotesto baculo sia o no un pro-
dotto dell’oreficeria siciliana, si può esser sicuri sulla
data, per la ragione che Suora Caterina de Guglielmo
fu abbadessa del monastero di San Michele nel 1540,