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ARTE DECORATIVA
È strano che alcuni vogliano riconoscere nei due giovani Raffaello Sanzio e la Fornarina,
non avendo nè l’unò nè l’altro alcuna somiglianza coi loro ritratti autentici. E più ragione-
vole pensare invece col Guasti che siano Pierfrancesco de’ Medici e Maria Soderini sua
moglie, e che il piatto appartenga al 1511, anno del loro matrimonio,
o poco dopo, forse dono nuziale presentato dai bravi maiolicai al loro
protettore a cui apparteneva il castello di Cafaggiolo. Però non po-
tendo ravvisare nel pittore Stefano Fattorini, allora in età di oltre
cinquantanni, è facile che sia uno dei suoi molti figliuoli. (Fig. a pag. 23).
Piatto nel quale è dipinta Diana che visita Endimione addormen-
tato, forse, secondo il disegno del Botticelli, inciso dal Robetta. Nel I
fregio su fondo azzurro sono dei geni, ed ha la solita marca dell’ S F.
Il Jacquemart dice che il soggetto di questo notevole piatto « è tolto
dalle egloghe di Virgilio » e che « si scorge in esso la sicurezza magi-
strale e l’ampiezza serena della scuola fiorentina ». (Fig. a pag. 22).
Delle opere non firmate o firmate con firma non del tutto sicura,
ma che per i caratteri si avvicinano alle opere di Cafaggiolo, è un boc-
cale del Museo Ashmolean ad Oxford, sul quale si vede lo stemma
della famiglia Alessandri (fig. a pag. 27), e un piatto a grotteschi in cammeo bianco bluastro
'su fondo turchino, avente nel centro lo stemma mediceo partito con altro d’un leone rampante
Su fondo rosso e in alto d’un rastrello con gigli gialli. (Fig. a pag. 26).
Tra le opere attribuite a Cafaggiolo è notabile un piatto nel cui centro è una donna
in piedi sopra due ruote che scaglia una freccia contro un giovane nudo legato ad un palo
e ritto anch’esso sopra altre due ruote. In mezzo alle due figure è un vaso in forma di calice
su cui vedesi un cuore trapassato da due frecce, e intorno al capo del giovane si svòlge un
nastro o svolazzo con la scritta: «O QANTA crudeltà». (Fig. a pag. 27).
Ceramica toscana
Londra
S. Kensington Museum
* * *
Torna così a Firenze la gloria di Cafaggiolo. Tante e tante opere di squisita bellezza
rivendicano ancora una volta alla terra toscana il primato della grazia e dell’eleganza, e col
togliere a Faenza l’onore di quelle splendide ceramiche, si rivela sempre più la grandezza
e l’importanza di esse nello svolgimento dell’arte italiana.
A. Jahn Rusconi.
Firma del piatto riprodotto a pag. 21
ARTE DECORATIVA
È strano che alcuni vogliano riconoscere nei due giovani Raffaello Sanzio e la Fornarina,
non avendo nè l’unò nè l’altro alcuna somiglianza coi loro ritratti autentici. E più ragione-
vole pensare invece col Guasti che siano Pierfrancesco de’ Medici e Maria Soderini sua
moglie, e che il piatto appartenga al 1511, anno del loro matrimonio,
o poco dopo, forse dono nuziale presentato dai bravi maiolicai al loro
protettore a cui apparteneva il castello di Cafaggiolo. Però non po-
tendo ravvisare nel pittore Stefano Fattorini, allora in età di oltre
cinquantanni, è facile che sia uno dei suoi molti figliuoli. (Fig. a pag. 23).
Piatto nel quale è dipinta Diana che visita Endimione addormen-
tato, forse, secondo il disegno del Botticelli, inciso dal Robetta. Nel I
fregio su fondo azzurro sono dei geni, ed ha la solita marca dell’ S F.
Il Jacquemart dice che il soggetto di questo notevole piatto « è tolto
dalle egloghe di Virgilio » e che « si scorge in esso la sicurezza magi-
strale e l’ampiezza serena della scuola fiorentina ». (Fig. a pag. 22).
Delle opere non firmate o firmate con firma non del tutto sicura,
ma che per i caratteri si avvicinano alle opere di Cafaggiolo, è un boc-
cale del Museo Ashmolean ad Oxford, sul quale si vede lo stemma
della famiglia Alessandri (fig. a pag. 27), e un piatto a grotteschi in cammeo bianco bluastro
'su fondo turchino, avente nel centro lo stemma mediceo partito con altro d’un leone rampante
Su fondo rosso e in alto d’un rastrello con gigli gialli. (Fig. a pag. 26).
Tra le opere attribuite a Cafaggiolo è notabile un piatto nel cui centro è una donna
in piedi sopra due ruote che scaglia una freccia contro un giovane nudo legato ad un palo
e ritto anch’esso sopra altre due ruote. In mezzo alle due figure è un vaso in forma di calice
su cui vedesi un cuore trapassato da due frecce, e intorno al capo del giovane si svòlge un
nastro o svolazzo con la scritta: «O QANTA crudeltà». (Fig. a pag. 27).
Ceramica toscana
Londra
S. Kensington Museum
* * *
Torna così a Firenze la gloria di Cafaggiolo. Tante e tante opere di squisita bellezza
rivendicano ancora una volta alla terra toscana il primato della grazia e dell’eleganza, e col
togliere a Faenza l’onore di quelle splendide ceramiche, si rivela sempre più la grandezza
e l’importanza di esse nello svolgimento dell’arte italiana.
A. Jahn Rusconi.
Firma del piatto riprodotto a pag. 21