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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 3
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Toesca, Pietro: Ricordi di un viaggio in Italia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0247

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RICORDI DI UN VIAGGIO IN ITALIA

327

Movendo verso l’ardua cima della Verna dal poggio cinto di cipressi onde Bibbiena
vede tanta parte del Casentino, in breve si giunge al convento di Santa Maria del Sasso.

Nell’ampio chiostro e nell’atrio è una pace grande. La chiesa, edificata con l’aiuto di
Lorenzo il Magnifico e, secondo antiche memorie, 1 con l’opera di un architetto Bartolomeo
Bozzolini da Fiesole, mostra nelle gracili sue membrature, nelle cornici colorite a pietra
serena, la gentilezza dell’ultimo Quattrocento fiorentino ; ha un leggiadro ciborio innalzato
sul finire del xv secolo; va adorna di vetri dipinti,
di un coro di legnami intagliati e lavorati a tarsia
nell’anno 1525 da maestro Salvatore di Santa Maria
in Pruneta e da Michele suo figlio ; possiede alcune
pitture nelle quali bene si può osservare la maniera
di fra Paolino da Pistoia nel suo tempo migliore.

La tavola della Madonna seduta in trono col
Bambino fra santi, firmata: « F (ratei) ¥ (aulirmi)

OR(&«) P(raedicatorurrì) .1525 », è simile assai
per la composizione al quadro dipinto dallo stesso
pittore e conservato nella Galleria d’Arte antica
(n. 170) a Firénze, col quale ha comuni le figure
duramente profilate, i visi coloriti di fiacche tinte
rosee, i colori opachi e cangianti delle vesti che
staccano sul fondo plumbeo ed uniforme. Uguali
caratteri si ritrovano nella parte superiore della
grande pala dell 'Assunzione, posta sopra l’aitar
maggiore della chiesa, e nella tela grigiastra ove
appare San Vincenzo Ferrerio gesticolante. Frate
Paolino imita le mosse enfatiche, non la grandiosità
statuaria delle figure di fra Bartolomeo, non il fu-
meggiar dei colori nel chiaroscuro possente; nè di
Mariotto Albertinelli mai sa riprodurre le tinte bril-
lanti : dal maestro suo egli ebbe nota l’anima ed
i vigorosi disegni, ma i modelli di legno snodati,
e con quelli procurò di fare sua arte.

Sotto la chiesa luminosa, in un oratorio occu-
pato da una continua penombra, si cela in mezzo
ai voti di argento un antico simulacro della Ver-
gine, cui i fedeli han dato il nome di Madonna del
Buio? (Tav. I) È una statua di legno alta quasi quanto
il naturale: la Madonna, ritta in piedi, tiene in brac-
cio il Bambino che stringendo fra le mani un pomo
volge il visetto verso i devoti. Conservata in parte
rimane l’antica policromia: le carni hanno una calda tinta rosea splendente come in patina
vitrea ; luci d’oro passano sul capo del Bambino, sulle trecce della Vergine che, tutta vestita
di una lunga tunica rossa, stretta sotto il seno da un’aurea cintura, e di azzurro mantello
a risvolti dorati, reclina il gracile corpo a sostenere il peso del figlio e dolcemente sorride.

Fig. 2 — Lorenzo Monaco : Madonna
(particolare) - Firenze, Uffizi.
(Fotografia Alinari)

1 Vedi Fineschi, Compendio sopra le due pregiabì-
lissime immagini che si venerano nella chiesa di Santa
Maria del Sasso. Firenze, 1792. Importante è.la se-
conda edizione (Arezzo, 1877), con notizie intorno ai

ragionevoli restauri fatti alla chiesa.

2 La unita riproduzione è dovuta alla cortese con-
discendenza del reverendo priore del convento ed
all’opera intelligente del mio amico U. Vecchietti.
 
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