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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Jacobsen, Emil: I seguaci del Francia e del Costa in Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0124

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I SEGUACI DEL FRANCIA E DEL COSTA

IN BOLOGNA

ONCLUDENDO il racconto della vita di Lorenzo Costa1 * il Mal-
vasia discorre della numerosa scuola del Francia, e fra i
220 nomi di scolari, che egli trovò nel libro-giornale di questo
maestro, nominai seguenti: « un Zouano da Milan, un Fran-
cesco Bandinello, Gio. Borghesi da Messina, Geminiano da
Modena, Bartolomeo da Forlì, Zuan Maria da Castelfranco,
Zuan Emili da Modena, Zuan da Pavia, Allessandro da Carpi,
Nicola Pirogentili da Città di Castello, Nicoluccio Calabrese,
Lodovico da Parma, Gio. da San Giovanni ; senza li tanti
Bolognesi: Trio Trac, Zanobio, il Panigo, Guido Rugieri,
Virgilio Baran, il Zardo, il Bucchini, Lorenzo Gandolfi, Fran-
cesco Palmieri, Giacomo di Russi, Annibai dall’Er, & altri
senza fine...» {Felsinei Pittrice, M . DC . LXXVIII, I, pa-
gina 60). Egli poteva qui nominare anche Timoteo della Vite,
Chiodarolo, Bagnacavallo, Innocenzo da Imola, Mastro Biagio,
Cotignola, gli Aspertini, Marc’Antonio Raimondi, Giacomo,
Giuliano e Giambattista fi'rancia ; ma essi non si trovano in
questa lista.

Degli scolari rappresentati a Bologna ricorderò prima quelli che subirono l’influsso del
Francia, e poi quelli che subirono l’influsso del Costa.

Il più notevole fra i primi è certamente Timoteo Vite. Dal libro-giornale del Francia,
il Malvasia cita quanto segue:

« Sotto il 1490:

« A di 8 Luglio. Timoteo Vite da Urbino preso in nostra botega il primo anno senza
niente, per el segondo a rasone di sedici Fiorini a ogni trimestre & al terzo & altri seguenti
a fatture, e in sua libertà l'andare e lo stare così d’accordo.

« Sotto il 1491 :

« A di 2 Settembre. Fatti i conti, e saldato con Timoteo Vite da Vrbino di commune
concordia, vole fare il pictore, e però posto su lo Salone co’ gl’altri discepoli.

« Sotto il 1495:

« A di 4 Aprile, partito il mio caro Timoteo, che Dio le dia ogni bene e fortuna».3

1 Michelangelo Biondo dice del Costa ch’egli era

« il 'migliore maestro fra pittori di colorire overo di
dar colori che fussono a quei tempi ». {Della nobilis-
sima pittura, ecc., 1549). Confronta Adolfo Venturi,

La pitticra bolognese, nel secolo XV, in Archivio sto-

rico dell’Arte, III, pag. 281.

2 Cfr. il già citato importante studio del Venturi,
pag. 294.

3 Op. cit., pag. 55.

L’Arte. Vili, il.
 
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