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CORRIERI
Notizie di Sicilia.
Siracusa. — I monasteri e le chiese di Sicilia con-
servano qua e là, ad ogni passo, malgrado tante e
deplorevoli dispersioni, veri tesori di oreficeria del
medioevo e del rina-
scimento, i quali fi-
nora sono punto cono-
sciuti dagli studiosi di
quest’arte nobilissima
fra le arti minori.
Siracusa un tempo
doveva, senza dubbio,
esser molto .ricca di
siffatte opere, dotata
com’era di numerosi
monasteri e di chiese
di origine medievale;
ma la fragilità della
materia stessa, i mu-
tamenti della moda
artistica nell’ epoca
moderna, e lunghi pe-
riodi di abbandono,
hanno, direm così, de-
cimato cotal prege-
vole corredo, del quale
oggi appena si conta-
no pochissimi avanzi.
•X’ ■X* ■X-
E comincio dalla
Cappella di Santa Lu-
cia, dove, accanto ad
un capolavoro di orefi-
ceria seicentesca, cioè
la statua argentea del-
la Titolare e a vari
monili e cammei an-
tichi di valore, offerti
in dono da illustri fe-
deli, si osserva un pic-
colo reliquiario di ar-
gento dorato del seco-
lo xv, alto m. 0,19 J/2,
che è, nè più nè me-
no, un gioiello di ele-
ganza e di buon gu-
sto. In esso la parte più
ricca di lavoro è cer-
tamente quella della
cupoletta, costituita di triangoli traforati con rosette
centrali, e di sei candelabri, e sormontata da un ele-
gante prisma adorno di borchie, sul quale è fissata una
croce alla greca intieramente liscia.
Si noti inoltre, che attorno alla base della fialetta
vitrea, contenenti una reliquia di Santa Lucia, corre
Reliquiario del sec. xv
Siracusa, Cappella di S. Lucia
nel Duomo
un giro di foglioline franvzzo a quattro Serafini de-
licatamente lavorati. Il reliquiario ha gambo sgusciato,
il quale, alla sua volta, poggia sopra un piede mobile,
di tempo alquanto posteriore.
-x- * *
Altri due pezzi di argento interessanti, sebbene cro-
nologicamente lontani fra di loro, sono una pisside
Pisside del 1506
Siracusa, Monastero di San Benedetto
del 1506 ed una navicella-reliquiario del 1705, entrambi
posseduti dal Monastero di San Benedetto.
La prima, alta m. 0,24 r/2> manifesta una fattura
molto'Tne ed è in tutto simile ad un’altra, non così
ben conservata, esistente nel Tesoro del Duomo. La cas-
settina, di forma rettangolare (m. 0,11 X °»°7 X°>°5 V2)
è, come si vede, riccamente decorata di lavoro a sbalzo
ed a punta con foglioline a rilievo, e con una iscri-
zione girante nel mezzo, la quale suona così: IMS
XPV OC (sic.) EST^ENIM CORPVS MEVM.
Attorno poi al grosso nodo sottostante è inciso in
CORRIERI
Notizie di Sicilia.
Siracusa. — I monasteri e le chiese di Sicilia con-
servano qua e là, ad ogni passo, malgrado tante e
deplorevoli dispersioni, veri tesori di oreficeria del
medioevo e del rina-
scimento, i quali fi-
nora sono punto cono-
sciuti dagli studiosi di
quest’arte nobilissima
fra le arti minori.
Siracusa un tempo
doveva, senza dubbio,
esser molto .ricca di
siffatte opere, dotata
com’era di numerosi
monasteri e di chiese
di origine medievale;
ma la fragilità della
materia stessa, i mu-
tamenti della moda
artistica nell’ epoca
moderna, e lunghi pe-
riodi di abbandono,
hanno, direm così, de-
cimato cotal prege-
vole corredo, del quale
oggi appena si conta-
no pochissimi avanzi.
•X’ ■X* ■X-
E comincio dalla
Cappella di Santa Lu-
cia, dove, accanto ad
un capolavoro di orefi-
ceria seicentesca, cioè
la statua argentea del-
la Titolare e a vari
monili e cammei an-
tichi di valore, offerti
in dono da illustri fe-
deli, si osserva un pic-
colo reliquiario di ar-
gento dorato del seco-
lo xv, alto m. 0,19 J/2,
che è, nè più nè me-
no, un gioiello di ele-
ganza e di buon gu-
sto. In esso la parte più
ricca di lavoro è cer-
tamente quella della
cupoletta, costituita di triangoli traforati con rosette
centrali, e di sei candelabri, e sormontata da un ele-
gante prisma adorno di borchie, sul quale è fissata una
croce alla greca intieramente liscia.
Si noti inoltre, che attorno alla base della fialetta
vitrea, contenenti una reliquia di Santa Lucia, corre
Reliquiario del sec. xv
Siracusa, Cappella di S. Lucia
nel Duomo
un giro di foglioline franvzzo a quattro Serafini de-
licatamente lavorati. Il reliquiario ha gambo sgusciato,
il quale, alla sua volta, poggia sopra un piede mobile,
di tempo alquanto posteriore.
-x- * *
Altri due pezzi di argento interessanti, sebbene cro-
nologicamente lontani fra di loro, sono una pisside
Pisside del 1506
Siracusa, Monastero di San Benedetto
del 1506 ed una navicella-reliquiario del 1705, entrambi
posseduti dal Monastero di San Benedetto.
La prima, alta m. 0,24 r/2> manifesta una fattura
molto'Tne ed è in tutto simile ad un’altra, non così
ben conservata, esistente nel Tesoro del Duomo. La cas-
settina, di forma rettangolare (m. 0,11 X °»°7 X°>°5 V2)
è, come si vede, riccamente decorata di lavoro a sbalzo
ed a punta con foglioline a rilievo, e con una iscri-
zione girante nel mezzo, la quale suona così: IMS
XPV OC (sic.) EST^ENIM CORPVS MEVM.
Attorno poi al grosso nodo sottostante è inciso in