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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 3
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Sangiorgi, Giorgio: Arte decorativa: cimelii dell'industria tessile orientale
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0234

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i94

GIORGIO SANGIORGI

Ma la conferma della datazione nostra ci è ormai
data da una recente scoperta di alcuni preziosi tessuti
serici di alta epoca, che ci accin-
giamo ad illustrare, provenienti
dall'Egitto, possedimento prezioso
dell’impero bizantino all’epoca
di Giustiniano. Akhmim, impor-
tante città della Tebaide, che per
prima si volse al culto cristiano
— l’antica Panopolis — è il luogo
di provenienza dei nostri tessuti
rinvenuti nella sua necropoli.

Il vastissimo cimitero che rac-
chiudeva i corpi dei neofiti cri-
stiani della valle del Nilo si po-
trebbe paragonare ad un plico
di storia suggellato con le ul-
time sepolture dell’vm secolo,
se non fosse stato profanato dai
Fellàh, che di notte tempo squar-
ciano i tumuli portando via ogni
cosa, togliendo cosi ogni proba-
bilità di coscienzioso studio sul
luogo di origine degli oggetti.
Membra umane incartapecorite,
brandelli di tuniche, stele spez-
zate — e queste son le più impor-
tanti per la datazione del con-
tenuto delle tombe ■— cospargono
miseramente il terreno sabbioso
della necropoli che ha fornito il
materiale di centinaia di raccolte
e ricolmato le vetrine dei musei
con frammenti di arazzi di lana
che i copti, quali precursori del-
l’industria dei Gobelins, facevano
in gran quantità e con gran ma-
gistero per ornare le proprie vesti.

Sembrava totalmente esaurita
la miniera delle villose stoffe
senza che un sol fil di seta con-
fermasse l’asserto dei nostri an-
tichi autori sulla sua presenza
in Egitto, quando in una serie
di sepolture recondite, miracolo-
samente salvate alla musulmana
rapacità, furono rinvenuti alcuni
preziosissimi cimelii di tessuti
holoserici e subserici che il For-
rer 1 pubblicò e classificò diligen-
temente facendone risaltare l’im-
portanza per la loro remota anti-
chità, che dai primordi dell’ era
cristiana risaliva al pieno bizantinismo, periodo in

1 R. Forrer, Romische und Byzantinische Seiden - Textilien
aus dèm Gr'dberfelde von Achviivi-Panopolis, Strassburg, 1891.

cui la corte romana e poi la bizantina incettavano i
tessuti serici quali esotiche rarità. Questa importante
scoperta non è stata l’ultima sor-
presa del cimitero di Akhmim. Ora
non è molto, trovandomi poco lungi
da esso, un arabo mi portò a ven-
dere un involto di lane copte che
avrei rifiutato di vedere se un. luc-
cichio di sete non mi avesse colpito
l’occhio. Feci una rapida selezione
di frammenti serici, e, vistane l’im-
portanza, ne chiesi la provenienza ;
e mi fu ripetuto il nome di Akhmim.

Lo stato deplorevole dei tessuti
apparentemente strappati e cosparsi
di gocce di cera, mi persuasero della
provenienza tombale dalla necropoli
di Panopolis a me nota per la sco-
perta del Forrer. Le stoffe più rare
del travamento facevano parte degli
ornamenti holoserici di una tunica
talarìs et manicata sulle cui spalle
scendevano verticalmente le due fim-
brie (fig. 1 e 1 bis) e sul cui petto era
la tabula Gli ornati del tessuto sono
di bianco candido e spiccano sur
un fondo di doppia porpora violetta
— purpura dibapha — colore inter-
detto da Teodosio nel 424 ai privati
e da Giustiniano soltanto agli uo-
mini. 1

In alto a ciascun orlo si vede un
personaggio dalla capellatura riccia,
vestito della clamide dalla cui aper-
tura laterale esce il braccio sollevato
che brandisce una daga, mentre con
l’altro si difende il petto con uno
scudo. Ai piedi del guerriero sta un
leone, in atto di rampare, che porta
sulla coscia un disco, quale sem-
plificazione del sole raggiante, spesso
usato presso i popoli orientali per
palesare il significato simbolico del
leone. La prima figurazione è sepa-
rata dalla seconda per mezzo di una
decorazione floreale alquanto bizzarra
sormontata da due uccelli affrontati
che tengono col becco una mede-
sima foglia —- simbolo cristiano.

Sotto si ripete la prima figurazione
con la variante di un coniglio che sta
in atto di fuggire le granfie leonine.

L’ornamento dell’orlatura si chiude
con un motivo decorativo indecifrabile da cui si diparte
un’appendice che tiene collegato un medaglione rac- 1

1 Cfr. C. Theod.. X, 21, 3 ; C. Just., XI, 8, 4.
 
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