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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 4
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Lorenzetti, Giulio: Di Alcuni Bassorilievi attribuiti a Jacopo Sansovino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0330
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DI ALCUNI BASSORILIEVI ATTRIBUITI A JACOPO SANSO VINO

Il Bode 1 che giudica il bassorilievo come una libera ripetizione dei due di Venezia e di
Firenze, non esita a classificarlo fra le opere del Sansovino. Poiché dunque, mancando ogni
documento o ricordo storico, l’attribuzione a questo o a quell’artista posa solo sull’esame
stilistico dell’opera, possiamo noi affermare che essa presenti veramente caratteri artistici
tanto manifesti per apparire con ogni sicurezza opera autentica del grande maestro?

L’esame stilistico dei tre bassorilievi per cui io mi propongo di mettere in luce le coin-
cidenze o le divergenze che essi bassorilievi presentano fra di loro, se non ci porrà in grado
di dare una soluzione definitiva alla questione, ci aiuterà però a formulare un nuovo giu-
dizio, rispondente meglio alle varie argomentazioni, che verrò esponendo.

A questo studio di analisi e di confronto, credo opportuno però far precedere alcune
notizie storiche, raccogliendo insieme quanto potei rintracciare ad illustrazione di questo
piccolo gruppo di opere sansoviniane prese in esame.

Francesco Sansovino, figlio del nostro artista, nella sua descrizione di «Venetia città nobi-
lissima » 2 così ricorda il bassorilievo che adorna il sacello dell’altare del S. Sacramento in
San Marco: «... il sacrario dell’Eucaristia è rinchiuso con una portella di bronzo 3 con
figure di mezzo rilievo scolpita dal Sansovino con artificio notando ». Altre notizie, oltre
questa fornitaci dal figlio Francesco, si possono ricavare da alcuni documenti conservati
nell’Archivio dei Procuratori di San Marco, de Supra, di cui il Sansovino era proto. Infatti
nella supplica che il Sansovino presentava il 20 marzo 1565 4 * ai Procuratori di San Marco,
domandando il rimborso di alcune spese sostenute da lui in lavori eseguiti per conto della
Procuratìa, egli non tralascia di ricordare la «Portella di bronzo per me... fatta e posta in
chiesa di San Marco allo altare del Sacramento ». Per questa e per « la Imagine di Nostra
Donna... posta nella Lozetta » s egli chiedeva una ricompensa complessiva di ottantacinque
ducati. I Procuratori, esaminata pochi giorni dopo la domanda del loro proto, decidevano
di accordare la 'somma da lui richiesta e l’ultimo febbraio dell’anno seguente 1566 (m. v.)
il cassiere della chiesa di San Marco sborsava al Sansovino gli 85 ducati ed annotava:
«Per spese della chiesa: ducati 85 per l’ammontar della portella per lui (Sansovino) fatta
et posta nello aitar del Santissimo Sagramento ».6

Nel 1565 dunque, allorché il Sansovino presentava ai Procuratori la supplica accennata,
la portella era già « posta in chiesa di San Marco » E opportuno però chiederci : da quanto
tempo essa portella era stata collocata sul posto? Fin da quando i Procuratori di San Marco
avevano incaricato il Sansovino di eseguirla ?

Prima di tentare la risoluzione di tale questione cronologica, mi sia lecito premettere
un’osservazione d’indole generale, la quale, quantunque potrà sembrare esorbitante dai con-
fini dell’argomento che tratto, mi porgerà il modo tuttavia di delineare più compiutamente
la figura del nostro artista proto di San Marco, rilevando tutta l’importanza della carica
da lui esercitata.

La carica di proto, a cui il Sansovino era stato chiamato dai Procuratori con termi-
nazione in data 1 aprile 1529, era, a giudizio del Vasari, la carica più ambita ed importante
che fosse allora in Venezia per gli ingegneri-architetti. Però conviene aggiungere che la
grandissima importanza, onde vediamo ricoprirsi l’ufficio di proto al tempo del Sansovino,
derivò se non tutta, certo in gran parte, dal valore personale dell’artista, che tale posto

1 W. Bode, Italie?iìsche Bro?izen. Kónig li che Mu-
seurn zu Berlin, pag. 29, n. 438.

2 Francesco Sansovino, Venetia città nobilissima,
1581, c. ior.

3 II bassorilievo non è, come dice il Sansovino, in
bronzo, ma in bronzo dorato.

4 Archivio di Stato in Venezia. Procuratori di San

Marco de supra, busta 77, pr. 181, c. 34.

L'Arte. XII, 37.

5 Docurn. cit.

6 Archivio Procuratori de supra di San Marco. Libro J
della Chiesa, carta 64. Per dimenticanza o più proba-
bilmente per brevità il cassiere della Procuratia nel
registrare questo pagamento ommise di notare accanto
alla Portella di bronzo il gruppo in terracotta posto
nella Loggetta, il cui compenso era compreso negli 85
ducati.
 
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