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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. I
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Wilpert, Joseph: Sancta Maria Antiqua, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0041

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SANCTA MARIA ANTIQVA

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della sua importanza dal fatto che questo edifìcio non fu un tempio pagano, 1 ma, come il
eh. Huelsen ha dimostrato, la Biblioteca, che fece parte del tempio di Augusto, ed una specie
di Archivio di guerra, in cui furono affìsse le « tavole di bronzo coi nomi dei soldati licen-
ziati con le lettere da cittadini e privilegi » (tabulae honestae missionis),2 divenuto poi superfluo
dalla riorganizzazione dell’esercito di Diocleziano.3 Anche la biblioteca, se del resto è stata
ancora in uso nel quarto secolo, non può essere stata molto fiorente ; perchè i suoi ambienti
erano poco schiarati dal sole e molto umidi. Ma ciò è per noi d’importanza secondaria. Anche
se la basilica fosse stata adattata nell’ interno d’un tempio, rimarrebbe sempre la più antica
nella serie delle chiese di Maria.

Per importanza ed estensione, era di gran lunga inferiore alla basilica di S. Maria
Maior, la chiesa ufficiale della-Madre di Dio a Roma, la quale perciò fu spesso chiamata
semplicemente « S. Maria » tanto in tempi remoti quanto in altri più recenti.4 Ma essa la su-
però in antichità ed esisteva già quando Sisto III (432-440)5 consacrava la basilica Liberiana
alla Theotokos come suggello delle deliberazioni del Concilio di Efeso.

Quale è la data della fondazione di Santa Maria Antiqua? Io credo che l’epoca di Co-
stantino Magno sia un po’ troppo remota.6 In quel tempo la comunità cristiana era ancora
troppo debole a Roma per poter osare di erigere una chiesa a Maria presso il santuario
più grande dello Stato, il lempio di Vesta, per contrapporre in tal guisa al culto pagano
della verginità quello cristiano: non sarebbe stato possibile offendere maggiormente la tut-
tora potente religione dello Stato. Una tale sfida sarebbe stata imprudente, avrebbe pro-
vocato 1 opposizione e condotto a lotte che avrebbero senza dubbio lasciato tracce nella
storia, nella poesia e nel sentimento popolare.

Inoltre essa non era conforme allo spirito conciliatore del cristianesimo, ed ha quindi
poche probabilità in suo favore. Ma quello che fu quasi impossibile nei primi anni della
pace costantiniana, poteva essere compiuto facilmente verso la fine del quarto secolo.7 Le
leggi imperiali avevano chiuse le arterie della vita pagana;8 si serravano i templi e nel
394 si spense per sempre «il sacro fuoco della vergine Vesta». Allora si rese possibile di
rimpiazzare il culto di questa Dea con quello della verginea Madre di Dio e di erigere una
chiesa a Maria nell’immediata vicinanza del tempio di Vesta. Si scelse l’edificio su descritto,
perchè aveva un carattere quasi indifferente ed era assai conforme ai bisogni d’una chiesa
cristiana a tre navate.

Così fu in qualche modo suggellata a Roma la vittoria della religione cristiana sul
paganesimo. Quando più tardi la leggenda s’impadronì della disfatta del paganesimo, fu
un dragone che abitava una caverna della Rupe Ta.pea, dunque a qualche distanza del
santuario di Vesta 9 ed il papa, che uccise il serpente, non poteva certo essere altri che Sil-
vestro che aveva rapporti così amichevoli con Costantino il Grande, il vero vincitore del
paganesimo. Si è poi collegata quella leggenda del drago con la fine del culto di Vesta e

1 In Alessandria già nel quarto secolo accadevano
trasformazioni di templi pagani in chiese. Cfr. Hk-
fele, Konziliengeschichte, I, 651; Duchesne, Histoire
ancienne de l’Fglise, II, 644 segg.

2 C. I. /-., Ili, 859 segg., Suppl. fase. 3(18939, 1965
segg.

’ Huelsen, Dìe neuen Ausgrabungen auf dem Far.
Romanum, in Neue Jahrbuecher fuer das /class. Aller-
tavi, 1904, 50; lo stesso Das Forum Romanum, 136
segg.

4 I testi in Duchesne, S. Maria Antiqua, in Mé-
lange s, ig97, 30.

5 Non è possibile riferirsi per questo a Santa Maria

Maggiore, nè a Santa Maria in Trastevere, perchè

quella ebbe nome dal papa Liberio prima della sua
trasformazione in una chiesa di Maria e questa dal
papa Giulio.

6 Pare che l’opinione della fondazione costantiniana
non sia più mantenuta con la stessa fermezza di prima.
Cfr. Grisar in Civiltà Cattolica,' 1901, II 130 seg.

7 All 1 stessa conclusione venne anche il eh. Ma-
ntechi in N. Bullett., 1900, 313 seg.

8 Più decisamente la legge dell’S novembre 392 nel
Cod. Theod., 16, io, 12, ed. Mommsen, I, 2, 900 seg.

9 L’autore dei Mirabilia trasferisce la caverna del
dragone sotto il tempio di Vesta. Cfr. Duchesne,
3. Maria Antiqua, nei Mélanges d’archeologie et d’his-
loire, 1897, 13.
 
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