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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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Ciaccio, Lisetta: Gli affreschi di S. M. di Vezzolano e la pittura piemontese del trecento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0392

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34§

LISETTA MOTTA CI ACCIO

mancano alle migliori pitture lombarde di Viboldone (1349) e di Lentate Seveso (del 1360
circa),1 quali l’armonia e la felice distribuzione della composizione, cosi mal equilibrata negli
affreschi dell’oratorio di Mocchirolo, e notevole per il nobile trattamento di alcune figure, come
l’Angiolo simbolo di San Matteo nell’affresco superiore, tanto più leggermente librato che non
nell’affresco analogo dell’oratorio di Mocchirolo, il Sitn Giuseppe della Sacra Famiglia dalla
testa notevolmente espressiva, l’energica e fiera figura del San Macario nel Contrasto e
sopratutto le due delicate e fini testine delle .Sante Margherita e Caterina e quelle curiosa-
mente naturalistiche di un giovane gozzuto e di un uomo a naso e mento adunchi, dipinte nelle

Fig. 15 — Torino, Chiesa eli San Domenico
Affresco, San Giacomo Minore.

formelle delle fascie dei sottarchi hiterali, nonché il bel San Gregorio in uno dei riparti
della volta a crocera. Si tratta di un’arte non esente dalle imperizie proprie di una scuola
provinciale, ma che ci attrae per la sua schiettezza, in quanto ci appare del tutto esente
da imitazioni servili ; mentre particolarmente ci interessa quale lontana eco dell’arte giot-
tesca, propagatasi da Padova per tutta la valle del Po, sino alle remote pendici delle Alpi
occidentali.

1 G. Carotti, Pitture giottesche nell’oratorio di opere di Giovanni da Milano in Lombardia, in Ras-

Mocchirolo a Lentate sul Seveso, in Archivio storico segna d’Arte, 1906, pagg. 11-14; A. Venturi, opera

lombardo, Milano, 1887, pag. 765-94; W. Suida, Le citata, V, pagg. 890-896.
 
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