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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0445
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BIBLIOGRAFIA

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flusso di Antonello e dei catalani, e di aiuto ad una, per
quanto sarà possibile, più esatta ricostruzione delle correnti
d’arte nell’isola nostra può riuscire il documento da lui ri-
trovato e quivi pubblicato che ci fa nota la presenza in Si-
racusa di un « Magister Nic. romeu Messanensis pictor»,
e la determinazione più precisa delle altre tavole di cui il
M. ci offre la riproduzione e l’illustrazione.

114. Porena (M.) Raffaello, in Rivista d’Italia,
marzo 1910.

Discorso eloquente, ma senza quella misura di frasi che
solo può dare la cognizione diretta delle opere d’arte, man-
chevole nell’A.

115. Ratti (Achille) L’odissea di un bellissimo
Brueghel-Rubens già nella Pinacoteca Ambrosiana di
Milano. (Rassegna d’arte, X, 1910, pagg. 1-5).

È il numero 1252 del Museo del Prado. Il R, che lo
pubblica insieme ad altri due quadri di soggetto uguale ap-
partenenti anch’essi al Museo del Prado, uno di scuola del
Rubens, l’altro del Procaccini, in occasione del terzo cente-
nario dell’inaugurazione dell’Ambrosiana, alla quale pinaco-
teca questa bella Vergine del Rubens, circondata di una
ghirlanda di fiori del Breughel ha appartenuto, ne dimostra
l’autenticità a traverso le contraddizioni e le incertezze delle
guide, giovandosi delle lettere del Brueghel al Card. Fede-
rico Borromeo, che questo quadro ebbe in dono dal pittore
fiammingo

116. Sapori (Francesco) Una Madonna di Neroccio
Laudi di Bartolommeo alla Galleria Sterbini in Roma.
(Rassegna d’arte senese. Notizie, V, 1909, pagg. 84-86).

Una descrizione e uno spostamento di data, indetermina-
tamente tuttavia: secondo il S. questa Madonna della Gal-
leria Sterbini dovrebbe assegnarsi ad un periodo posteriore
al 1475, ritenendola egli opera matura piuttosto che gio-
vanile di Neroccio.

117. Testi (L.) Pier Ilario e Michele Mazzola, in
Bollettino d'Arte del Ministero della P. L, Roma
1910, fase. II e IH.

Nel 1900 ne L'Arte, trattandosi di pittura parmigiana
del sec. XV, si metteva in rilievo l’importanza di Bartolino
de’ Grossi e di Iacopo Loschi, suo scolaro e genero.

19A. suddetto, nel suo libro « Parma « (Bergamo, Isti-
tuto italiano d’arti grafiche, 1905) scriveva « la serie pitto-
rica parmigiana si comincia da qualche storico delfartc
oon Bartolommeo de’ Grossi o meglio Bartolino de’ Grossi.

Costui lavorò molto insieme al genero Iacopo Loschi.

ma de’ suoi lavori non avanzò nulla. Al Grossi si vorreb-
bero attribuire le tavole con le storie di San Pietro martire
nella Pinacoteca, le due cappelle del Duomo ricordate e le
mattonelle dipinte, già nel monastero di San Paolo, ora nel
Museo. Ma non essendo giunta a noi nessun’opera firmata
e autentica del Grossi, si comprende agevolmente che tale
attribuzione non ha valore scientifico, ma soltanto per-
sonale ».

Nell’articolo suddetto, l’A. invece, cambiato d’avviso,
scrive: «A Parma. ... solo con Bertolino de Grossi e poi
col Loschi vediamo gli artisti locali prendere parte alle

commissioni più vistose della città. .. » « Non può affer-

marsi con documenti, ma dopo quanto abbiamo detto del-
l’età delle pitture e dei legami che stringevano Grossi e
Valeri, e il Grossi con la Cattedrale, speriamo che tutti lo
crederanno lavoro più che probabile di Bartolino de’ Grossi».

118. Valvasour-Elder (Irene) La pittura senese
nella Galleria di Perugia. (Rassegna d'arte senese,
V, 1909, pagg. 63-77).

Richiama l’attenzione degli studiosi sopra un buon nu-
mero di pitture di scuola senese conservate nella Pinacoteca
di Perugia, tutte del '300 o del primo '400, e di esse e di
poche altre umbro-senesi cerca con cura di determinare la
paternità, dando con ordine ampie descrizioni e alquante
riproduzioni. È una nuova documentazione della tesi del do-
minio senese lungo il '300 e la prima metà del '400 sulla
scuola Umbro-Perugina, già accettata dalla critica moderna.

119. Voss (Hermann), Note su alcuni disegni del
Burini nel Gabinetto delle stampe a Londra (Rassegna
d’arte, X, 1910, pag. 39-41).

Colma qualcuna delle lacune della monografia del Fu-
rini di Ludwig von Bueikel, ricordando qualche opera del
maestro secentesco toscano e parecchi disegni conservati
nel Gabinetto delle stampe del Louvre, di alcuni dei quali
dà la riproduzione, che sono sfuggiti alle ricerche del
Buerkel.

120. Walter Bombe, Di alcune opere del Perugino.
Discorso tenuto all’Accademia di Belle Arti « Pietro
Vannucci », in Perugia per l’inaugurazione dell’anno
scolastico 1908-1909. — Perugia, 1909.

Sono esaminate con acume le opere che il grande pit-
tore umbro ha prodotto nella « sua vigorosa maturità », cioè,
per essere più precisi, tra il 1490 e il 1500.

Notevole Xanalisi formale del grande affresco di Santa
Maria Maddalena de’ Pazzi, e da ricordare che il Bombe as-
segna senza incertezze ( ! ) al Perugino il Cristo che porta la
croce, ammirato nella Mostra del 1907, riconoscendolo opera
degli anni che precedettero la venuta a Roma, in seguito
all’ invito del pontefice Sisto V.

Arti minori.

121. Fedele (P.) L’Uffiziolo di Madonna rilegato
da Benvenuto Celli ni, in Mélanges d’archeologie et
d’histoire, publiés par l’École francaise de Rome,
t. XXIX, Rome, 1909.

L’uffiziolo miniato da Vincenzo Raimondi, non dal Clovio,
donato a Carlo V da Paolo IH, è il libriccino nel Museo
del duca di Saxe-Golha ?

L’A. aspetta la risposta dai critici d’arte.

121. Fiocca (Lorenzo), Le maioliche di Caltagi-
rone (Rassegna d’arte, X, 1910, pag. 76).

Richiama l’attenzione degli studiosi sulle maioliche di
Caltagirone del sec. XVII, xvm e xix, conservate nel Museo
Nazionale di Palermo, che costituiscono una brillante rarità
paesana, e delle quali il F. stesso ha eseguito numerosi
acquarelli, che sarebbe desiderabile venissero pubblicati.
 
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