Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

DOI Heft:
Fasc. 5
DOI Artikel:
Serafini, Luigi: Le origini dell'architettura barocca
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0371

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LE ORIGINI DELL ARCHITETTURA BAROCCA

Determinare gli atteggiamenti iniziali di un movimento artistico è compito che richiede
la comprensione sovrana dell’intero suo dispiegamento. Pel Barocco siamo ancor lungi
dal poter vantare una completa conoscenza. E però è necessario limitarsi a fissare le direttive
più sicure e significative che esso segni, rintracciandone le origini nei monumenti dell’ultima
fase della Rinascita.

La quale esprime un contenuto ideale in perfetta antitesi con quello barocco. Nel Rina-
scimento gli artisti, senza abdicare alla loro individualità, mirano ad intenti comuni obbe-
dendo a leggi artistiche ben definite, derivate principalmente dallo studio della Classicità:
nel Barocco le finalità sono identiche, ma i mezzi per riuscirvi son personali e, non solo
manca un codice artistico tipo, ma ogni maestro crede accentuare la propria personalità
violando le norme già sancite. E dissidio, dunque, tra il sistema e l’arbitrio : nell’uno domina
la ragione e la volontà, nell’altro la fantasia e il capriccio.

Nella Rinascita l’armonia regola le fabbriche, sì che ogni elemento è sviluppato con
vigile subordinazione all’insieme. Il movimento è leggero e ritmico, poiché tutte le parti
son mantenute quasi in uno stesso piano. Sobrietà e purezza squisita sorride in ogni par-
ticolare.

Nel Barocco domina l’opposizione, il contrasto : urto di masse d’ombra e di luce, linee
e forme tagliantisi vicendevolmente, vasti spazi risaltanti sull’esiguità di altri. L’animazione
è intensa sempre, spesso febbrile, per le fronti uscenti dal piano e sovrapposte, l’accidentato
sporgere e rientrare dei corpi, il vivo rilievo delle parti, lo sviluppo colossale, il frastuono
ornamentale, le scenografie prospettiche. Le forme son violentate, sì che s’innestano una
nell’altra, e i frontoni si spezzano e attorcono, e le piante han strutture bizzarre e soluzioni
imprevedute.

* * *

Bisogna procedere circospetti, senza farsi sviare da apparenze ingannevoli.

Escludiamo che si possano intravedere i germi del Barocco nelle esuberanze e nelle
stranezze dell’architettura gotica fiammeggiante, specie come si afferma nel nord-ltalia. Si
tratta di pervertimento de’ sistemi costruttivi vigenti o di confusa ribellione ad essi.

Su taluni monumenti della Rinascita non ci sembra poter recare giudizio diverso. Guar-
diamo, p. e., il modello in legno del Duomo di Pavia, eseguito da Cristoforo Rocchi nel i486.
Vi si osserva la sovrapposizione delle fronti ; l’eccessivo sviluppo di certe parti — come la
cupola eretta su due tamburi e gravata di due lanterne — ; il succedersi incalzante di elementi
- p. e., nel coronamento un bassorilievo tra due nicchie con statue, i portali alterni a binati
di pilastri — ; piante speciali, come quelle poligonali dei tamburi e delle cappelle laterali, le
volute di raccordo, l’antiportale — tutti richiami al barocco. Certo, una siffatta costruzione in
Toscana, o a Roma, sulla fine del secolo XV, posto che si riuscisse a ridurre il suo isola-
mento, imporrebbe altre considerazioni: in Lombardia, invece, va ritenuta una delle tante
 
Annotationen