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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 1
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Hermanin, Federico: Un probabile quadro di Gianlorenzo Bernini
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0040

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4

FEDERICO HERMANIN

s’accordano mirabilmente coi riflessi madreperlacei delle piccole fig'ure del secondo piano e
del cielo.

Le due pitture sono diverse fra di loro e non solo coloristicamente, perchè se del quadro
col San Maurizio può dirsi a ragione che è confusamente composto ed affollato di figure
contorte tanto che l’occhio non riesce quasi a trovarvi una linea che dia piacere, quello col
San Brunone è costruito con così grande parsimonia e semplicità di linee da dovere essere
giustamente posto fra le opere migliori del maestro.

Il Fraschetti non mostra di dubitare dell’autenticità del quadro col San Maurizio, che
alcuni, già al tempo del Baldinucci,1 volevano attribuire a Carlo Pellegrini, scolaro del
Bernini.

Il quadro è evidentemente quello che il maestro dipinse quando nel 1627 papa Ur-
bano Vili2 dette incombenza a lui, al Domenichino, al Lanfranco, ad Andrea Sacchi, al
Passignano, a Guido Reni, all’Albani, al Cortona di dipingere quadri per San Pietro, e
non può, ad onta di tutti i suoi difetti e delle sue sgradevolezze essere opera di un allievo
perchè un allievo, seguendo i modelli più celebrati del maestro, ben difficilmente sarebbe
caduto in certi strani ed originali errori, che ci mostrano invece come il Bernini, ancor
giovane in quel momento s’industriasse d’imitare un pittore francese che allora tutti ammi-
ravano in Roma: Nicola Poussin. Come i paesaggi dei disegni berniniani per le illustrazioni
alle Prediche del Padre Oliva 3 e del quadro col San Brunone nelle linee generali e nei
particolari hanno caratteristiche che ricordano il Poussin, così qui invece l’influenza del
grande francese si manifesta specialmente nel modo come le figure sono raggruppate, nelle
loro mosse ed anche nel loro tipo.

Uno sguardo anche rapido al gruppo scomposto 4 ci mostra che non solo l’ara ed i
drappeggi richiamano alla mente il quadro in cui Nicola Poussin dipinse il Martirio di
Sant’Erasmo, che ora si conserva nella Pinacoteca vaticana, ma che la figura del giovane
che con la destra tiene sospeso il capo mozzo e con la sinistra indica l’ara fiammeggiante
ricorda nella mossa, nel disegno, nello scorcio e persino nei partiti di pieghe del pallio il
vecchio sacerdote che nel quadro francese si volge verso il martire per mostrargli l’ara del
dio falso. E non basta, che il guerriero a cavallo nello sfondo rammenta per la mossa,
per i lineamenti del volto e per le armi di cui è coperto il cavaliere del quadro del Poussin.
I .'ammirazione che il Bernini aveva per il grande francese lo trasse, ancora assai giovane,
ad imitarlo.

Nelle altre opere pittoriche, ed io comprendo tra queste anche i disegni e specialmente
quelli per incisioni, il Bernini mostra d’avere fatto grandi progressi.

Se in alcune delle grandi composizioni, come ad esempio nella predica di San Giovanni
Battista, disegnate per illustrare le prediche già citate, egli ci comparisce dinanzi in quella
forma un po’ ridondante che è caratteristica delle scolture del suo tempo maturo, in altre,
e si veda per tutte quella bellissima col miracolo dei pesci e dei pani, di contro a figure
muscolose egli sa disegnare corpi finissimi ed austeri.

Di gran lunga superiore a tutto ciò è però la composizione con la visione di San Ro-
mualdo. s

La figura’ del santo, ravvolta nell'ampia cocolla bianca giace al suolo con una mossa
ad un tempo naturale e maestosa. La piegatura del capo che si volge a riguardare i che-
rubini che appariscono fra le nubi, il movimento del braccio e delle mani sollevati e le grandi
pieghe della cocolla compongono un’armonia veramente bellissima. Nello sfondo a sinistra

1 Filippo Baldinucci, op. cit., pag. 57.*

2 Archivio della Rev. Fabbrica di San Pietro, Decr.
14 maggio 1627, arm. II, voi. 5, pag. 77 (dal Fra-
schetta pag. 24).

3 Gio, Paolo Oliva, Prediche dette nel Palazzo

apostolico. (Cfr. incisione di Francesco Spierre : Roma,
Gabinetto nazionale delle stampe, n. 69107 (Se. 98).
4 Riprodotto nell’opera del Fraschetti a pag. 232
3 Riprodotte nell’opera del Fraschetti a pag. 234.
 
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