Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

DOI Heft:
Fasc. 3
DOI Artikel:
Salmi, Mario: Spigolature d'arte Toscana
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0255

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
SPIGOLATURE D'ARTE TOSCADA

22 I

i danneggiatissimi affreschi della cappella maggiore di
San Francesco, riapparsi nella parte superiore, con rap-
presentazioni della Vergine, ove è imitato Bicci insieme
al Cerini ; ad Arezzo presso i RR. Spedali, un qua-
dretto terminato ad arco acuto con la Madonna in
trono fra due santi; a Loro Ciuffenna (Valdarno su-
periore), una Annunciazione nella Badia di sopra; al-
l’Accademia fiorentina, un trittico con otto storie della
vita della Vergine assegnato alla scuola dell’Angelico,
e l’elenco potrebbe facilmente ampliarsi.

Passiamo invece a Giovanni dal Ponte (1376-1437),
il maestro fra quelli fin qui considerati primi del Quat-
trocento, il più importante sia perchè superiore nel sen-
timento del colore sia perchè seppe ravvicinarsi nella
forza d’espressione alle nuove idealità naturalistiche che
con Masaccio si erano aperta la via in mezzo alle tra-
dizioni goticheggianti perpetuate da Lorenzo Monaco.

Egli muove da Spinello Aretino, di cui segue la
tecnica; risente quindi della maniera elegante di Lorenzo
Monaco ed infine di Masaccio, procurando Imperfezione
delle forme e raggiungendo una splendida armonia di
colore. Poi si fa più sobrio, più equilibrato, ma perde
di vivezza coloristica, di vigoria e di espressione. Si
possono in qualche modo ravvicinare, per la traiettoria
che seguirono, la personalità di Giovanni dal Ponte e
quella miserella di Mariotto di Nardo: nel loro ultimo
periodo, ambedue tornano indietro e decadono. Dopo la determinazione di questo pittore fatta
dal Toesca 1 e la fine monografia dedicatagli dal Gamba,1 2 * * nuove richerche archivistiche furono
fatte e nuove opere gli sono state attribuite. 5 A noi pare di dover fare il nome del maestro di
fronte a un grazioso quadretto del Museo Civico di Pisa, sala V, n. 52. Vi si vede sul fondo
d’oro la Vergine col Bimbo in collo fra i Santi Cosma e Damiano, Girolamo e Margherita (fig. 7),
purtroppo fortemente scurita per verniciature specialmente sul ridipinto manto della Madonna;
ne! gradino la scritta « Ave Maria gratia » e il busto del Redentore di prospetto. Non vi è più
la gaiezza delle belle tinte ch’ebbe certo un tempo, ma tuttora vi si possono notare le caratte-
ristiche morfologiche e tecniche del pittore come 1 capelli ondulati, le sopracciglia marcate alla
radice del naso, le lunghe code degli occhi, la forma rotondetta degli orecchi, le mani dalle
dita appuntite quasi filiformi, le fluide pieghe, le sfumature rosate dei volti, le luci dei capelli
e delle vesti. E un’opericciuola assai fine di espressione, ma trascurata nelle forme, ove si nota

1 Umili pittori fiorentini, in L’Arte, 1904, pag. 49.

2 Giovanni dal Ponte, in Rassegna d’Arle, 1904,
pagg. 177 e seg.

5 Horne H. P., G. dal P., in Burlington Maga-
tine, voi. IX, ag. 1906, 11. XIL e Appendice di do-
cumenti su G. dal P. all’articolo del Gamba in Rivista
d’Arte, 1904; Gamba C., Ancora di G. dal P. in

Rivista d’Arte, anno IV, 1906, nn. 10-12, ove sono
pubblicate ed elencate nuove opere del maestro. Inoltre
il Siren negli articoli seguenti: Dipinti del Trecento,
già citato in Rassegna d’Arte, 1906, pag. 52, pubblicò
due Santi della Stadelsche Institut di P'rancoforte ;

Tre Madonnine del P'ritzwilliam Museum di Cam-

bridge, in Rivista d’Arte, 1905, 11. 12, Una graziosa
Madonna di tempo avanzato di quella collezione; in
Burlington Magatine] voi. XIV (1908-09), pag. 325-326,
Un pezzo di predella con un fatto di San Giovanni
Gualberto, f. P. Richter,-Irne Mond Collection, An
Apprecialion, London, Murray, 1910, voi. II, pag. 395,
Un frammento di predella eon la Decapitazione della
Santa, già assegnato a Jacopo da Cosentino. Final-
mente P Horne, A Commentary icp. Vasaris Life of
Jacopo del Casentino, estratto dalla Rivista d’Arte,
anno VI, 1909, pag. 22, gli attribuì la figura di Santa
Maria Maddalena sul pilastro di Orsammichele,
 
Annotationen