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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 4
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Scaccia-Scarafoni, Camillo: Il tesoro sacro del duomo di Veroli ed i suoi cimeli medioevali, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0324

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CAMILLO SCACCLA-SCARAFONL

badia, rappresentava certo una distrazione e un disordine alla vita regolare di quei monaci,
ed il monastero, costretto a concedere ospitalità a gran parte del clero e del popolo Vero-
lano, doveva esserne economicamente danneggiato; certo nel 1783) prendendo pretesto da disor-
dini accaduti e da sommosse popolari, come dice il Longoria, 1 i monaci di Casarnari suppli-

1 Cronista ed archivista di Casarnari. Vedi nell’ar- gina 23, narra: «nell’anno 1782, in occasione di tale

eluvio della badia. Invece il citato De Bobus, a pa- processione, mentre il folto del popolo era sul ponte,

quets, cela fait une harmonie agreable et donne de la majesté à la procession . .. ». Continua
poi dicendo che la processione partiva di buon mattino da Veroli e che l’abate ed i monaci
si facevano incontro fino al ponte presso la badia, ove, incontrandosi coi canonici, l’abate
prendeva nelle sue braccia la croce santa, il diacono il braccio di San Matteo ed il suddia-
cono l’altra reliquia; così rientravano nella chiesa della badia, ove le funzioni religiose conti
nuavano fino a sera, quando aveva luogo il ritorno in Veroli.

Tanto concorso di popolo, che in quella circostanza si accalcava intorno alla monumentale

Croce Santa (diritto)

(Fotografia del Ministero della Pubblica Istruzione).
 
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