GLI ASPERTINL
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sono perdute le pitture di una facciata prossima alia porta di San Mamolo ricordate dal Vasari ; 1
perduto il fregio che il Malvasia diceva «meritamente in una rinnovazione conservatosi intorno
alla bella sala del Collegio delli signori Notari nel palagio del Registro»;2 3 perduti gli angio-
letti frescati sotto il portico dell’antica casa degli Schiappa, poi Setti in via Maggiore sull’an-
golo di via de Vitali, ' e le decorazioni di molte facciate di cose, d’alcune delle quali è rimasta
almeno notizia. Il Malvasia ci dice prima che, a’ suoi tempi, gii affreschi esterni dell’antica
casa dei Cortei 1 i in via San Donato (ora via Zamboni) erano pressoché tutti consumati. « So-
rtosi potute, egli continua, sol difendere quelle radunanze d’antichi dotti e letterati, che vi
dipinse sotto il portico: Demostene, Pomponio, Poliziano, Cicerone, Ovidio, Virgilio, il nostro
Beroaldo, Pico della Mirandola, 1’ Imola (Alessandro Tartagni), l’Ancarano, il Saliceto, Gio.
Andrea Calderino, Gio. de’ Ugnano e simili, più a suo capriccio, che per comandamento
alcuno gli ne facesse il virtuoso padrone, al vario e universale genio del quale cercò confor-
Fig. 12 — Lato del cortile Marsili con affreschi attribuiti
ad Amico Aspertini
Bologna (da disegno di Luigi Corsini).
marsi ; trovando egli tutta dipinta la casa per di fuori al suo ritorno, in otto giorni solo
d’estate che attese a villeggiare». E aggiunge ricordo della facciata « picciola » in via del
Pratello «rincontro le suore di S. Lodovico», «che in un giorno solo diede finita, rappre-
sentendovi in picciole figure la caccia del toro fatta sulla piazza di Bologna alla presenza di
Carlo Quinto, allora che in quella si trattenne per farsi coronare dal Papa ». 4
Ma le più famose pitture esterne di Amico furono quelle eseguite sulle pareti della scu-
deria Marsili, edificio isolato, in via San Mamolo oggi d'Azeglio, pitture celebrate dagli sto-
rici più vecchi. Giorgio Vasari scrive infatti: «Fece costui una facciata di chiaroscuro in su
la piazza De’ Marsigli, nella quale sono molti quadri di storie, ed un fregio d’animali che
combattono insieme, molto fiero e ben fatto, e quasi delle migliori cose che dipignesse mai».'
1 Vite, V, pag. i8o.
2 Felsinei pittrice, I, pag. ii6. Vedi anche Masini,
Op. ci t., pag. 249.
3 Guidicini, Cose notabili, III, pag. 25. Via Mag-
giore ora via Mazzini; via de’ Vitali ora via Guido
Reni ; n. 240 ora n. 22.
4 Felsina pittrice, I, pagg. 116 e 117. Vedi anche
Gaetano Giordani, Della venuta e dimora in Bo-
logna di Clemente VII, cit., III, parte III, pag. 167.
5 Vite, V, pag. 180.
IL Arte. XVIII, 13.
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sono perdute le pitture di una facciata prossima alia porta di San Mamolo ricordate dal Vasari ; 1
perduto il fregio che il Malvasia diceva «meritamente in una rinnovazione conservatosi intorno
alla bella sala del Collegio delli signori Notari nel palagio del Registro»;2 3 perduti gli angio-
letti frescati sotto il portico dell’antica casa degli Schiappa, poi Setti in via Maggiore sull’an-
golo di via de Vitali, ' e le decorazioni di molte facciate di cose, d’alcune delle quali è rimasta
almeno notizia. Il Malvasia ci dice prima che, a’ suoi tempi, gii affreschi esterni dell’antica
casa dei Cortei 1 i in via San Donato (ora via Zamboni) erano pressoché tutti consumati. « So-
rtosi potute, egli continua, sol difendere quelle radunanze d’antichi dotti e letterati, che vi
dipinse sotto il portico: Demostene, Pomponio, Poliziano, Cicerone, Ovidio, Virgilio, il nostro
Beroaldo, Pico della Mirandola, 1’ Imola (Alessandro Tartagni), l’Ancarano, il Saliceto, Gio.
Andrea Calderino, Gio. de’ Ugnano e simili, più a suo capriccio, che per comandamento
alcuno gli ne facesse il virtuoso padrone, al vario e universale genio del quale cercò confor-
Fig. 12 — Lato del cortile Marsili con affreschi attribuiti
ad Amico Aspertini
Bologna (da disegno di Luigi Corsini).
marsi ; trovando egli tutta dipinta la casa per di fuori al suo ritorno, in otto giorni solo
d’estate che attese a villeggiare». E aggiunge ricordo della facciata « picciola » in via del
Pratello «rincontro le suore di S. Lodovico», «che in un giorno solo diede finita, rappre-
sentendovi in picciole figure la caccia del toro fatta sulla piazza di Bologna alla presenza di
Carlo Quinto, allora che in quella si trattenne per farsi coronare dal Papa ». 4
Ma le più famose pitture esterne di Amico furono quelle eseguite sulle pareti della scu-
deria Marsili, edificio isolato, in via San Mamolo oggi d'Azeglio, pitture celebrate dagli sto-
rici più vecchi. Giorgio Vasari scrive infatti: «Fece costui una facciata di chiaroscuro in su
la piazza De’ Marsigli, nella quale sono molti quadri di storie, ed un fregio d’animali che
combattono insieme, molto fiero e ben fatto, e quasi delle migliori cose che dipignesse mai».'
1 Vite, V, pag. i8o.
2 Felsinei pittrice, I, pag. ii6. Vedi anche Masini,
Op. ci t., pag. 249.
3 Guidicini, Cose notabili, III, pag. 25. Via Mag-
giore ora via Mazzini; via de’ Vitali ora via Guido
Reni ; n. 240 ora n. 22.
4 Felsina pittrice, I, pagg. 116 e 117. Vedi anche
Gaetano Giordani, Della venuta e dimora in Bo-
logna di Clemente VII, cit., III, parte III, pag. 167.
5 Vite, V, pag. 180.
IL Arte. XVIII, 13.