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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 2
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Perkins, Frederick Mason: Un dipinto ignorato di Barnaba da Modena
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0256

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UN DIPINTO IGNORATO

DI BARNABA DA MODENA

NELLA raccolta di Sir Langton Douglas, a Londra, trovasi, tra vari altri dipinti « primitivi »,
una tavola assai fine ed attraente, che rappresenta la Madonna col Bambino, su fondo
d’oro. Il ben noto critico inglese, che la possiede, la crede un lavoro senese della scuola di
Duccio. Ma noi siamo dispiacenti di non poter condividere, a questo riguardo, la sua opi-
nione. Il quadro in questione non ci sembra per nulla senese, e tanto meno opera d’un
«ignoto». Esso rivela, invece, tutti i segni caratteristici di quel pittore piuttosto raro che fu
Barnaba da Modena. Oltre al carattere generale del dipinto e dalla sua fattura tecnica, tutti i par-
ticolari delle sue forme trovano riscontro nelle pitture autentiche e sicure di Barnaba. Il Bambino
rassomiglia strettamente, per esempio, tanto nella conformazione della testa, quanto nell’atteg-
giamento del corpo, a quello della tavola della Galleria di Modena. I drappeggi ondeggianti
della Madonna sono quelli soliti, venati d’oro, del maestro. Il viso, sebbene alquanto più pieno
e di forma più regolare di quello della maggior parte delle madonne di Barnaba, è sempre
tipico per l’artista; la mano è così caratteristica, che di per se stessa vale una firma. La fat-
tura tecnica e la decorazione minuziosa degli orli delle vesti, delle aureole, del fondo dorato,
sono infine proprio quelle che si osservano nelle altre tavole del pittore.

Stilisticamente, il quadro del signor Douglas si avvicina piuttosto alle madonne dell’Istituto
Staedel (Francoforte) e della Galleria di Modena, che a qualunque altra pittura finora cono-
sciuta di Barnaba. Esso appartiene, senza dubbio, alla loro medesima epoca, cioè alla prima
metà della carriera del maestro. Certe particolarità ci spingono persino a ritenerlo alquanto
anteriore al dipinto di Francoforte (firmato 1367), e forse anche a quello di Modena, nel quale
caso esso sarebbe, con ogni probabilità, la più antica pittura di quelle sicuramente ricono-
scibili dell’artista. Questa priorità cronologica pare, infatti, confortata dalla maggiore sempli-
cità di linea e di composizione che offre il dipinto in confronto a quelli simili di Francoforte,
Berlino, Pisa e Torino. Le forme sono qui più larghe, i drappeggi meno calligrafici e più
semplicemente disposti, gli atteggiamenti delle figure meno ricercati, i visi più profondamente
espressivi. Tra tutte le rappresentazioni della Vergine che ci ha lasciato il pittore, questa
della tavola Douglas è certamente la più nobile e seria. Anche il Bambino rivela una grazia
piena d’insolita spiritualità. Quanto, poi, all’esecuzione tecnica, il dipinto non perde affatto
al paragone degli altri.

Come la maggior parte delle opere di Barnaba, il quadro della raccolta Douglas richiama
inevitabilmente l’arte de’ pittori duccieschi, ed anche, alquanto in minor grado, quella de’ Loren-
zetti di Siena, e così diviene facilmente spiegabile l’attribuzione, da parte del proprietario,
alla scuola senese.

La questione dell’educazione artistica di Barnaba1 non è stata ancora del tutto chiarita,

1 A proposito di Barnaba, vorremmo notare ancora
un altro dipinto sconosciuto di sua mano, da noi visto
tempo fa nello studio del pittore fiorentino sig. Fe-
derico Pedulli. Rappresentava, anch’esso, la Madonna
col Bambino e non era attribuito ad alcuno. Sebbene

alquanto danneggiato, esso rivelava indubbiamente la
mano di Barnaba, ed apparteneva alla sua maniera
piuttosto avanzata. Sfortunatamente, non ne posse-
diamo alcuna fotografia.
 
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