Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Venturi, Adolfo: L' arte del Correggio
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0047

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
L'ARTE DEL CORREGGIO *

DALL'analisi delle singole opere, innalzandoci a una visione del carattere continuo
che tutte le informa, astraendo dagl' influssi esteriori, si giunge a vedere che il
Correggio, trasportato da innata facoltà a rappresentarsi i corpi nella luce, subordina
forma, linea compositiva, colore, al chiaroscuro sfumato ; sceglie naturalmente la curva
quale linea più adatta, per le sue libere e sinuose ritorte, a segnare l'ondulazione del
movimento della luce nell'aria; toglie alla forma il carattere disegnativo, la definizione
del contorno; sgrana nell'ombra il gemmeo colore emiliano.

Ecco, nel quadretto Frizzoni, rappresentante il mistico Sposalizio di Santa Caterina
(fig. i), un ritmo di linee falcate, un adattamento delle figure entro ideali contorni a
mandorla; l'ombra sfaldare la superficie ossea del colore; propagarsi gradatamente le onde,
ancor timide, del movimento, come le onde quiete della luce. Grado per grado, le curve
del corpicino di Gesù si ripetono nelle pieghe della veste di Maria, nel risvolto dell'orla-
tura della tunica di Domenico: è lo stesso filo che si va dipanando. I colori sono puramente
quattrocenteschi, con lo splendido smalto del colore emiliano-ferrarese, ma l'ombra, che
circola entro la nicchia e cala lungo le pareti dell'absidiola, ne tempera il fulgore. Fin
dalla sua giovinezza il Correggio applica, nelle ricerche d'atmosfera, il chiaroscuro di Leo-
nardo, senza comprenderne il fine puramente intellettuale: profitta dello sfumato per velar
le sue gemme; per dare alle gemme un tremito di vita, per esprimere la propria sensibilità.

Non solo, nelle opere giovanili del Correggio, brillano i colori emiliani stillati dalle
pietre preziose, il rosso dal rubino, il giallo dal topazio, l'azzurro dallo zaffiro, il viola dal-
l'ametista; ma i profili taglienti e l'esile struttura dei corpi richiamano le forme del Bian-
chi Ferrari; gli ornati sobrii finissimi sembrano ricavati dal Francia, qualche tortuoso
aggiramento di linee ricorda il goticismo nuovo del Costa. La tendenza alla curva è un'ere-
dità della tradizione emiliana, e il Correggio la piega a creare ritmi nuovi, in perfetto
accordo con la gradazione soavissima del chiaroscuro sfumato. Come già nell'arte di Er-
cole Roberti, noto al Correggio traverso il Bianchi Ferrari, riecheggiano nell'ambiente
i contorni della forma: il pannolino bianco, che copre il giaciglio di Gesù nella Natività
Crespi, si apre intorno a lui, ripetendone con le onde inquiete ogni moto e ogni linea, come
più tardi il drappo dorato steso sui fiori ripeterà le forme guizzanti di Antiope; lo spi-
golo curvilineo del profilo di Giuditta, nel quadro di Strassburg, continua nello spigolo
curvilineo della cortina verde; il contorno triangolare ondulato del gruppo dell'Evan-
gelista con l'aquila, in San Giovanni a Parma, si riflette nel profilo dello scoglio dal quale
sta per dipartirsi, nelle nubi che lo sovrastano; la cortina di vapori rosa sopra le teste
degli Apostoli ripete con lo slancio delle sue ondate la sagoma dei gruppi. Così sempre:
dal quadretto Frizzoni, dove intorno alla forma del putto si coordinano tutte le linee
della composizione, alla cupola del duomo di Parma, ove dalla conca delle braccia aperte

* Questo studio, che ha servito di prolusione al versità di Roma, formerà il primo capitolo della
mio corso di Storia dell'Arte italiana nella R. Uni- monografia, già composta, sul Pittor delle Grazie.

L'Arte. XIX, i
 
Annotationen