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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: L' arte del Correggio
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0055

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L'ARTE DEL CORREGGIO

un'arte unicamente volta a ricerche di luce e d'atmosfera. Tuttavia il periodo dell'inspi-
razione romana, che condusse talvolta il pittore a misconoscere se stesso, non passò invano.
Come le grandi nature, il Correggio giunse ad assimilare soltanto le qualità più consone al
proprio temperamento e, mutando la forma filamentare mantegnesca nella forma plastica
romana, m;i attutita e spianata, ottenne un'applicazione nuova, più ampia, dello sfumato.

In tal senso la visione di Raffaello e di Michelangelo segnò un progresso all' arte di
Antonio Allegri. Ma lungo
fu il cammino per giungere
a questo momento felice, al-
l'apogeo : dopo la pittura
della cupola di S. Giovanni,
comincia una serie di opere
artificiose, come il Noli me
tangere, la Madonna adorante
degli Uffizi, l'Orazione nel-
l'orto del duca di Wellington,
coi loro contrasti tra le fi-
gure disegnate e il paese sfu-
mato, tra le carni e i drap-
peggi maiolicati e le piante
di piuma, tra le luci tagliate
dalle sfaccettature delle ve-
sti e le luci diffuse velate. La
pala del San Sebastiano a
Dresda segna il momento di
transizione dell'arte di An-
tonio Allegri : 1' accademia
raffaellesca rimane nella me-
tà superiore dell'ancona, in
disaccordo, per la sua visione
di superficie con la metà in-
feriore, ideata col criterio di
prospettiva aerea.

La trasformazione è com-
piuta nella cupola del Duo-
mo di Parma (fig. u), dove
la natura del pittore trionfa:
la forma umana torna a vi-
vere nell'aria come nel suo
naturale elemento, la visione prospettica si complica, il movimento passa dall'impeto
del turbine alla carezza dell'onda, i colori si fanno di velo nelle figure che appaiono
come nubi fra le nubi schiarate dall' aurora. Il vortice nel quale si aggiravano le molli
forme di Antiope dormiente nel quadro del Louvre suggerì l'idea dei turbinosi muli-
nelli del vento per la visione divina della cupola. Avanzano da una parte le nubi in
tumulto, rotolando come giganteschi rulli, travolgendo, soffocando i corpi umani, na-
scondendoli ai nostri occhi; si allentano e si adagiano dall'altra, prendon l'impronta
dal gesto largo delle braccia di Maria (fig. 12), dall'ampio arco che riecheggia all'infi-
nito. Così La massa di nubi e figure umane acquista varietà di superficie : convessa e
concava; e varietà di movimento: ora a scatto, individuale, ora continuo, in catena.
Le forme tumultuano tra le nubi rotanti intorno a Cristo che piomba dall'alto in un
fluttuar di veli e di chiome; egli scende, esse salgono: mazzi penduli di gambe e di braccia
sottili scuotono l'aria, serpeggiano, si tendon nel vuoto; ali argentate palpitano; trecce

L'Arte. XIX, 2

Fig. 12— Correggio: Particolare della cupola. Parma, Duomo
(Fot. del Ministero dell' I. P.)
 
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