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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 2
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Frizzoni, Gustavo: Un dipinto inedito di Andrea Mantegna nella Galleria Campori di Modena
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0111

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UN DIPINTO INEDITO DI ANDREA MANTEGNA

NELLA GALLERIA CAMPORI DI MODENA

NA primizia di non comune interesse è quella che mi è dato comunicare qui ai lettori

y^J de L'Arte, quale si scopre per una creazione di uno fra i nostri più insigni artisti.
Si tratta di un dipinto rappresentante nelie proporzioni del vero un busto di Redentore
(figg. I e 2) — in maestà, — ossia rigorosamente ritratto di faccia, reggente un libro da-
vanti al petto. Eseguito a tempera sopra sottile tela di lino, il di cui tessuto traspare a tra-
verso il tenue strato di colore, troppo a lungo rimase trascurato e disconosciuto.

Mi fu mostrato pochi mesi or sono come una recente trouvaille per parte di un pa-
trizio di nota e benemerita famiglia modenese, il marchese Matteo Campori, lieto di avere
potuto ora accoglierlo nella ricca galleria, decoro del suo signorile palazzo, dopo che ne
fu compito il diligente ripristinamento dal pittore e ristauratore, signor Carlo Moroni
in Milano.

Il dipinto, maltrattato anteriormente, chi sa per quale serie di vicende a traverso
i secoli, teneva celato il nome dell'autore principalmente in conseguenza della disgraziata
circostanza del trovarsi la tela sciupata per l'appunto nell'angolo destro al basso, dove
doveva stare segnato il nome, in precedenza a diverse iniziali e alla data indicante il mil-
lesimo e fin anco il giorno della dedica.

Se non che, quello che rimane negato per la mancanza della firma doveva natural-
mente rivelarsi per le qualità intrinseche dell'opera stessa. Nè saprei dire quale fu la mia
sorpresa e la mia contentezza quando, vedutala per la prima volta nello studio del ri-
stauratore, dopo breve osservazione del dipinto, potei persuadermi di avervi ravvisato
la presenza, per sicuri indizi, di un'altra opera da aggiungere a quelle già note dell'im-
mortale Andrea Mantegna.

Che se alcuno, dubbioso, avesse a chiedermi in che consistano gl'indizi che giustifichino
siffatta attribuzione, potrei rispondere di non trovarmi in difetto di argomenti validi a
sostegno del mio assunto, tali da escludere il sospetto di una semplice intuizione sogget-
tiva per parte dello scrivente.

Prendendo per punto di partenza dunque in primo luogo l'impressione complessiva
che ciascuno deve provare alla vista di questa imagine, non si vorrà negare che vi si ma-
nifesti un aspetto tale, da far pensare ad un autore che non può essere certamente il primo
venuto fra i nostri quattrocentisti. Che vi si abbia a riconoscere poi la mano e la mente
di nessun altro se non di Andrea Mantegna, lo dimostra la nobile imponenza del tipo,
in accordo agli indizi formali caratteristici, quali vogliono qui essere partitamente ri-
levati.

Si ponga mente innanzi tutto alla conformazione generale della testa del rappresen-
tato, con la particolarità della linea arcuata del cranio larga e alquanto depressa, come
tipo proprio dell'autore, quale si riscontra ripetutamente nelle figure de' suoi dipinti.

L'Arte. XIX, 9
 
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