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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Fiocco, Giuseppe: I pittori da Santacroce
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0226

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GIUSEPPE FIOCCO

r.

FRANCESCO DI SIMONE.

La più efficace riprova delle difficoltà che in-
contra nel discutere e catalogare le opere di questi
maestri bergamaschi chi non li abbia ili lunga
consuetudine, ci è data dal Cavalcasene, il quale,
pur essendo il primo a fornirci una chiara e acuta
valutazione degli strani pittori, sotto il nome di
Francesco di Simone confuse due altri artisti da
Santacroce: il Rizzo e il tardo Francesco di Gero-
lamo. 1 E solo le minuziose e fruttifere ricerche
documentali di Gustavo Ludwig permisero di
ristabilire nella sua pienezza storica la figura del-
l'iniziatore di questa scuola laboriosa.

Riassumendo le poche notizie che lo riguardano,
vediamo che si riducono al contratto matrimoniale

tutta; in vece non trovò alcun seguito, e si ritornò al buio
più completo col Mosciiini (Guide, 1815 e sp. 1828) e col
Lanzi (1831), allorquando nella Storia pittorica d'Italia non
volle ricordati altri nomi oltre al Rizzo e a maestro Ge-
rolamo. A questa semplificazione si attengono il Locatelli
(1867, / pittori bergamaschi, I) e lo stesso Cavalcasei.le
(The Painting in North Italy [1S70], ed. 1912, III); ma, ri-
fiutando pur egli come fantastiche le opinioni dello Zanetti
e del Federici, nella disamina delle molte opere di questi
maestri raggiunse una larghezza così nuova, una valutazione
talmente sicura, che la chiara nozione documentale dei vari
artisti di questa famiglia, fornitaci solo da Gustavo Ludwig
poco o nulla ne sofferse (cfr. lahrbuch prussiano, Berlin,
1903, 1905, suppl.). Il Momenti (Emporium, 1903), il
-FoRNONi {1 pittori da Santacroce, Bergamo, 1908) e il Bo-
kenius (2a ed. ing. del Cavalcasene, 1912, III) aggiunsero
qualche elemento ignorato, ma ninno pensò studiare gli ar-
tisti nel loro complesso, com'era necessario, avendo riguardo,
agli stretti legami che corrono dall'uno all'altro, ai loro metodi
singolarissimi di plagio e al gran numero delle opere, sparse
per l'Europa, e nascoste sotto i nomi più disparati. Sarà
utile ad ogni modo consultare in proposito qualche lavoro,
come quello del Frizzoni dedicato a Le Gallerie dell'Acc. Car-
rara (Bergamo, 1907), dello Stroebel (Die Sammlung John.
Internationale Sammlcr Zeitung, i° giugno, 1912), di 0. Ulm
(Arte e storia veneziana nell'Istria), e gli altri numerosissimi
che possono fornire una qualche notizia, e che verrò notando
man mano che se ne presenterà l'occasione, specialmente nel
redigere il catalogo delle opere, al termine di questo studio.

1 11 Cavalcaseli^, è bene ripeterlo, per quanto sbagli
dal lato storico, non manca di dare a riguardo delle opere
singole il suo solito, onesto e sagace giudizio. Nota così il
bissolismo della pala di Murano, la goffaggine dell'Apparizione
di Cristo alla Maddalena, il bel colore dell'Epifania di Berlino,
« very careful pitture » (III, p. 442), e pur ritenendo per opera
del Rizzo la tela di Chirignago, ne avverte la debolezza, e
l'affinità col fare di Gerolamo (III, p. 444, op. cit.).

con Lucia Trivisan,1 stipulato il 31 luglio 1492
a Venezia, in parrocchia di S. Cassiano, e al te-
stamento dei pittore, del 28 ottobre 1508,2 im-
portante per la menzione affettuosa che vi si fa
del Rizzo, a cui il compaesano e omonimo maestro
lasciava « penellos, lapides super quibus teruntur
colores, designia et omnia alia instrumenta artis
picture... ut habeat causam perseverandi in arte
predicta ».

E non mancò il Rizzo, da buon figliuolo di
Santacroce, stampando quadri sopra quadri con
gli schemi del maestro, di seguitare alla lettera ed
oltre le volontà del testamento, dettato da Fran-

Fig. 1 - Francesco di Simone: Annunciazione.
Bergamo, Acc. Carrara - (Fot. Alinari).

cesco di Simone negli ultimi giorni di vita; chè
già il 4 novembre 1508 risulta passato nel novero
dei più.3

Bastò tuttavia la sua non lunga attività a dai
solide basi alla scuola e a chiarire ciò ch'essa volle

1 Per tutti questi atti, e per quelli più oltre notati rimando
ancora agli Archivalische Beitràge zur Geschichte der Vene-
ziauischen Molerei (Die Bergainasken in Venedig) pubbli-
cati nello Iahrbuch prussiano (Berlin, 1903), Appendice,
pagg. 2-8 e 10-23. Il contratto matrimoniale citato si potrà
vedere nell'Archivio di Stato di Venezia. Proprio Vadimonii,
R.o 10, c.° 51.

- Ibid. Sezione Notarile. Testamenti in Atti Imprestidi (de)
Pietro, B.a 585, n. 21.

3 Ibid. Proprio, Vadimonii, R.° 10, c.° 51.
 
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