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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Fiocco, Giuseppe: I pittori da Santacroce
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0232

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GIUSEPPE FIOCCO

di una Madonna e donatori 1 del Museo Civico di e il 18 1 gennaio di quell'anno 2 si attendeva alla
Padova (fig. n), o d'un quadretto della chiesa sua sepoltura,
di S. Pietro a Schio,2 in cui il brav'uomo a g-
giunse persino l'anno 1520 a ingannare chi voglia GIOVANNI DE' VECCHI,
essere ingannato.

Attraverso tante finzioni e tanti plagi di svariati Altro degno parente dei due precedenti pare
maestri il Rizzo andò perdendo anche quel poco sia Zuane de' Vecchi detto Galizzi, figlio di Fran-
di morbidezza bissolesca che aveva addolcito le cesco, probabilmente fratello di quel Bernardo

che fu padre del Rizzo e di m.° Vincenzo. Ce lo
fa noto il testamento del 15 maggio 1565, redatto
a Venezia « in confin de san Lio » e aperto l'un-
dici giugno dello stesso anno « viso cadavere ».3
Quale rozzo imitatore del Palma egli fosse ci ri-
sulta invece dal trittico, di cui in casa Agliardi
a Bergamo si conserva la Ma-
donna centrale, mentre nel-
l'Accademia della stessa città
sono ricoverati i due santi :
Rustico e Fermo o Gervasio
e Protasio (fig. 12).+

Tutti tre gli «comparti por-

Fig. l'i - Francesco Rizzo: Madonna e preganti tano la firma del Pittore e

Padova, Museo Civico - (Fot. Alinari). la data del 1543, nonché la

- notizia che l'opera era stata
pitture del maestro, e il piegar delle vesti si dipinta a Venezia. Ma l'ab-
fece duro e spezzato; così le tinte più che vivaci bondanza delle segnature non
divengono stridule per l'abuso dei gialli aran- vale a salvarla dalla medio-
ciati e dei turchini senza smorzature e per il rosso crità, rozza e grossa com'è,
ramato delle carni non più lattee e tenere come le caratteristica, per il frego
abbiamo notate nella Madonna del Louvre di nero che contorna le figure
Francesco di Simone. e per le tinte sporche, dege-
Concludendo si dovrà convenire che il Rizzo, neri in questo persino al con-

pur nel campo delle falsificazioni, non fu che un fronto degli altri maestri da

rig. 12 - Giovanni Ga-

mediocre, facilmente discernibile a chi abbia una Santacroce. .. .

lizzi : Santo Guerriero

qualche consuetudine con le sue goffaggini. L'eco Probabile è però che oltre Bergamo Accademia
di un'arte abbastanza povera già in chi gliel'aveva a queste opere più o meno Carrara - (Fot. Arti
tramandata divenne in lui assolutamente mise- originali, di cui c'è testimo- Grafiche),
rabile. nianza il polittico citato, an-

che questo Galizzi si sia dedicato a quelle pitture
VINCENZO DE' VECCHI. d'imitazione ch'erano la specialità della sua fami-

glia, e quindi che molta parte della sua modesta
È il fratello del Rizzo, e suo collaboratore, non attività si ritrovi nelle numerose pitture di bottega
mai uscito dall'ombra della scuola in cui l'attività a cui abbiamo visto collaborare in." Vincenzo, fra-
dei pittorucolo si perde. Possiamo pensare si tello del Rizzo.

debba alla sua collaborazione molto di quelle opere Data la miseria del dipinto bergamasco, unico
ancor peggiori di quanto soglia farle il Rizzo, a vantare il suo nome, non si capisce d'altronde
ma pure chiaramente della sua maniera, che s'in- com'egli si sarebbe potuto industriare a vivere,
contrano qua e là per le Gallerie d'Europa. senza dedicarsi a quel genere di copie e di rafforza-

Poco ne parlano anche i documenti, e solo per menti che furono sempre i più profittevoli alla
farci sapere eh'era già morto nel 153J, e che il 3 bottega dei pittori da Santacroce.

1 Archivio di Stato, Venezia, Sezione Mot. Atti Benzoli

1 N. 12. Diotisalvi. R.° 354, e* 359, t.°

2 Chiesa di S. Pietro, Sagrestia, Madonna e lì. fra i SS. Gio- 2 Ibid. R.° 354, c.a i.

van Battista e Caterina d'Alessandria. Firmata: «Jacopo 3 Ibid. Testamenti, in Atti De Canali, B.a 209, n. 305

Palma, p. 1520». 4 Nn. 18 e zi.
 
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