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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0289

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BOLI.ETTI NO

ramente raccolto e prudentemente coordinato per una sintesi
che possa dare un vero affidamento. (c. b.).

75. Natali (Giulio). Il Bramante letterato e
poeta. (Rivista Ligure di Scienze Lettere e Arti,
settembre-dicembre, 1915).

Un breve articolo di Giulio Natali in difesa del Bramante
quale uomo « di buone lettere: commentatore di Dante a Giu-
lio II e autore di sonetti non spregevoli intorno a Madonna
Povertà ». (et.).

76. Moschetti (A.). Per la «Caccia di Teodo-
rico » sulla facciata di S. Zeno a Verona. (Estratto
dai Mélanges offerts à M. Emile Picot. Paris,
I9I3)-

Riprendendo in esame il soggetto teodorici ano nelle due
formelle della facciata di S. Zeno a Verona l'A. vi mostra con
buoni argomenti che il personaggio diritto sotto l'architrave
d'una porta nella formella di destra, non è già il re Goto uscito
dal bagno che si appresta alla caccia, come crede il Novati
ma il demonio in atto di arrestare alla soglia dell'inferno il
cane che ha azzannato il cervo dietro cui segue Teodorico
a cavallo. (a. b.).

77. Hill (G. FA. Christus Imperator. (The
Burlington Magazine, aprii, 1916).

A proposito di una recente pubblicazione di Mrs. Strong,
l'Hill s'intrattiene sulla rappresentazione monolatrica (meglio
si direbbe centrolatrica) del Cristo, derivata dalle rappresen-
tazioni imperiali; e dimostra che essa, anzi che un progresso
dell'arte ufficiale romana, è un regresso verso forme arcaiche
dell'arte greca e ha riscontri in monumenti indiani dove l'in-
fluenza imperialista « non ha nulla a vedere ». Si tratta di una
forma di simetria, prediletta nei monumenti ieratici e ben
inferiore alla simetria dinamica intellettuale sviluppata dai
Greci. (e, t.).

Architettura e Scultura.

78. Sighinolfi (L.), Mastro Antonio di Vincenzo
e Arduino Arrìguzzi architetti di S. Petronio. (Bolo-
gna, 1915).

Riprendendo a trattare l'ormai trita questione petroniana
il S. vi porta nuovo lume di notizie e stabilisce in modo defi-
nitivo alcuni punti fondamentali. La planimetria di S. Petro-
nio nel 1448 era giunta fino alla quarta arcata: nel 1462 furono
fondati i pilastri e ben presto fu compiuta la quinta con cro-
ciera, sotto la quale fu collocato l'aitar maggiore e tutta la
Cappella fu decorata e adattata stabilmente per l'officiatura.
Nel 1479 seguitano i lavori di fondazione laterali all'altare
maggiore e sulle medesime cappelle del sesto valico si impo-
stano due campanili; di cui uno solo fu compiuto subito e l'al-
tro si arrestò alla crociera e rimase interrotto perchè già nel
r5oy si pensava alla nuova costruzione della cupola. I campa-
nili non avevano funzione di contraffortare la truna e tanto
meno la cupola, ina erano stati posti ai lati dell'altare maggiore,
ad esempio di altre chiese di Bologna, e di altri luoghi non per
ragioni architettoniche.

ni BIOGRAFICO 243

11 sesto valico, sotto il quale è ora collocato l'aitar maggiore,
fu compiuto nella metà del secolo xvn includendo i piloni della
cupola, che fino allora erano stati fuori della chiesa e traspor-
tando indietro l'aitar maggiore, gli organi laterali e il coro.
Sotto l'aitar maggiore, quando era collocato nel quinto valico,
stava il confessio, che in parte andò riempito e in parte rimase
e rimane sotto il ciborio, il quale dovette essere ampliato e
rinnovato insieme agli organi quattrocenteschi quando si au-
mentò l'altezza della volta maggiore. Arduino degli Arriguzzi
col suo disegno rovinò per sempre la chiesa di S. Petronio che
sarebbe stata compiuta ed in ogni sua arte adornata in pro-
gresso di tempo come il Duomo di Milano ed altre chiese sorte
in quei tempi, conservando la struttura e i caratteri archi-
tettonici impressi da Maestro Antonio di Vincenzo... L'opu-
scolo è un bel saggio di feconde ricerche e di acute interpre-
tazioni, (a.b.).

79 Cerrati D.r Michele. Documenti e ricerche
per la storia dell'antica Basilica Vaticana. I: Tiberii
Alpharani de Basilicae Vaticanae antiquissima et
nova structura. Roma, 1914. (In: Studi e Testi a
cura degli scrittori della Biblioteca Vaticana, n. 26).

11 dott. Cerrati pubblica questo volume importante quasi
a prefazione degli Inslrumenta autlwntica, ecc. di Gia-
como Grimaldi, di cui ci promette "quanto prima l'edizione.
E mi pare giusto il pensiero del C. che non possa inten-
dersi a pieno l'accurato lavoro del Grimaldi senza avere
in antecedenza una conoscenza esatta della topografia della
antica basilica Vaticana. E poiché l'opera dell'Alfarano —
già citata abbastanza superficialmente ed inesattamente'dal
Muntz — è proprio la fonte, tuttora inedita — a cui è
ricorso in proposito lo stesso Grimaldi, era logico che l'opera
deH'umilc~chierico beneficiato di San Pietro fosse pubbli'
cata per la prima. La testimonianza dell'Alfarano nella
descrizione dell'antica basilica è, in linea generale, sicura;
essendo egli'stato presente in.San Pietrodurante i lavori
di disfacimento^ e di rifacimento dal 1544 (?) alla sua
morte avvenuta nel 1596. L'opera, secondo il C, fu poi inspi-
rata non soltanto da un sentimento estetico, o da un
esclusivo diletto di erudizione; ma eziandio da un senso
di venerazione per la Massima Chiesa della Cristianità, e
per quanto ad essa sconnetteva.

E l'Alfarano nel suo amore per la basilica non si perde
in vane polemiche di parole e di frasi ; ma si limitò gene-
ralmente ad osservare e scrivere quanto siriferiva alla
parte distrutta della basilica, e dijcui già^si cominciava a
perdere la memoria, e alla parte restante che cadeva e
minacciava ruina, e che poteva o doveva essere distrutta,
a lato della nuova mole che Michelangelo e i suoi conti-
nuatori stavano elevando. Quando pi i l'Alfarano dovette
supplire alle sue" conoscenze personali dirette, attese alla
serietà delle fonti a cui attingere, con acume critico quasi
moderno: e tutto il suo materiale dispose quindi in modo che
servisse di commento e di illustrazione alla Pianta che egli
stesso aveva disegnata, e che. a sue spese, fu incisa da
Natale di Sebenico: Pianta dell'antica basilica, che, pur
 
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