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ALDO FORATTI
abitatori della volta Sistina, sui quali l'ingiuria
del tempo ha tessuto veli d'ombra e reti di scre-
polature.
L'unità espressiva delle forme umane non è
diminuita dalla vegetazione; còme la pigra im-
Fig. 17 — Diana Lucifera. — Napoli, Museo Nazionale.
mobilità panoramica del quarto, quinto e sesto
riquadro si rende superflua progressivamente,
e si sintetizza nella sorda linea di un pendio
brullo (il miracolo della Creazione di Adamo non
chiedeva che un segno eterno di vita!), così gli
sbattimenti che ammorbidiscono la prima cop-
pia degli ignudi scompariscono subito; l'organismo
rivendica intiera la sua libertà, si contorce ed as-
sorbe tutta la luce celandone la provenienza.
Michelangelo non si studia di panneggiare; le
figure vestite della volta sono povere cose,1 eccet-
tuati i profeti e le sibille, in cui le stoffe rendono
perfettamente le sottoposte corporature. Nel Crea-
tore di Eva non ci capacitiamo della presenza di
un vecchio corpo curvo e cilindrico sotto il peso
della cappa che si slarga a vuoti piegoni. Ai
panni de' nudi in genere il pittore assegna un
ufficio diverso; essi svestono ed ondeggiano dietro
a' corpi, gusci animati dalla corrente o meglio
dal turbine che pulsa come un cuore in pena.
Donde viene lo sfoggio delle stoffe che svento-
Fig. 18 — Michelangelo: Particolare del Diluvio Universale
Roma, Vòlta Sistina.
lano a mo' di bizzarri stendardi? Noi propen-
diamo a ravvisare in questo motivo importantis-
simo dello stile michelangiolesco una reminiscenza
classica, che perde la sua originale rigidezza nella
foga portentosa delle figure; si ricordi, per esem-
pio, la Diana Lucifera 2 del Museo di Napoli (fi-
gura 17), si confronti con la madre di un parti-
colare del Diluvio (fig. 18), e non sarà difficile
accorgersi che i panni gonfi d'aria della Sistina
1 Per la poca accuratezza nella foggia del vestire de' per-
sonaggi di Michelangelo cfr. Frey, Handzeichnungen, op. cit.,
tav. i, 11, 22, 23 e 41.
2 È affine ad essa nell'abbigliamento la statuetta di
Selene del Museo Chiaramonti (Cfr. Amei.ung, op. cit., I,
pag. 531, n. 341, tav. 55).
ALDO FORATTI
abitatori della volta Sistina, sui quali l'ingiuria
del tempo ha tessuto veli d'ombra e reti di scre-
polature.
L'unità espressiva delle forme umane non è
diminuita dalla vegetazione; còme la pigra im-
Fig. 17 — Diana Lucifera. — Napoli, Museo Nazionale.
mobilità panoramica del quarto, quinto e sesto
riquadro si rende superflua progressivamente,
e si sintetizza nella sorda linea di un pendio
brullo (il miracolo della Creazione di Adamo non
chiedeva che un segno eterno di vita!), così gli
sbattimenti che ammorbidiscono la prima cop-
pia degli ignudi scompariscono subito; l'organismo
rivendica intiera la sua libertà, si contorce ed as-
sorbe tutta la luce celandone la provenienza.
Michelangelo non si studia di panneggiare; le
figure vestite della volta sono povere cose,1 eccet-
tuati i profeti e le sibille, in cui le stoffe rendono
perfettamente le sottoposte corporature. Nel Crea-
tore di Eva non ci capacitiamo della presenza di
un vecchio corpo curvo e cilindrico sotto il peso
della cappa che si slarga a vuoti piegoni. Ai
panni de' nudi in genere il pittore assegna un
ufficio diverso; essi svestono ed ondeggiano dietro
a' corpi, gusci animati dalla corrente o meglio
dal turbine che pulsa come un cuore in pena.
Donde viene lo sfoggio delle stoffe che svento-
Fig. 18 — Michelangelo: Particolare del Diluvio Universale
Roma, Vòlta Sistina.
lano a mo' di bizzarri stendardi? Noi propen-
diamo a ravvisare in questo motivo importantis-
simo dello stile michelangiolesco una reminiscenza
classica, che perde la sua originale rigidezza nella
foga portentosa delle figure; si ricordi, per esem-
pio, la Diana Lucifera 2 del Museo di Napoli (fi-
gura 17), si confronti con la madre di un parti-
colare del Diluvio (fig. 18), e non sarà difficile
accorgersi che i panni gonfi d'aria della Sistina
1 Per la poca accuratezza nella foggia del vestire de' per-
sonaggi di Michelangelo cfr. Frey, Handzeichnungen, op. cit.,
tav. i, 11, 22, 23 e 41.
2 È affine ad essa nell'abbigliamento la statuetta di
Selene del Museo Chiaramonti (Cfr. Amei.ung, op. cit., I,
pag. 531, n. 341, tav. 55).