Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

DOI Heft:
Fasc. 4
DOI Artikel:
Recchi, Ada: Carlo Baudelaire, critico d'arte
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0273

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
CARLO BAUDELAIRE CRITICO D'ARTE

Forse non tutti gli ammiratori di Baudelaire,
quelli che ben conoscono il peiietto poeta dei Flems
du mal, il suo misterioso spirito turbante, coloro
che ne leggono gli ammirabili versi per la commo-
zione di sentire in se stessi agitarsi ogni più pro-
fondo senso di vita, torse non tutti, dico, sanno
che Baudelaire è anche critico d'arte, forse non
meno grande che poeta.

Anzi questi due aspetti del suo spirito sono così
uniti e connessi che rimane impossibile separarli,
dopo averli conosciuti, nel rievocare la figura del
Baudelaire.

È certamente strano che mentre sull'opera poe-
tica del Baudelaire molto sia stato scritto e che
critici numerosi, colpiti della strana malìa dei
Flems du mal, si siano aflaticati sopra di essi,
nessuno sia stato preso di interesse e di ammira-
zione leggendo le squisite pagine delle' Curiosilés
eslhéliques e deìì'Art du romanlisme, tanto almeno
da farne oggetto di uno studio meritevole di que-
sto nome, quando tuttavia il critico che da esse
si rivela, solo, in mezzo agli errori e alle ristret-
tezze dei critici del tempo, possiede la visione di
ciò che deve essere la vera critica: primo fra tutti
ha una penetrazione d'analisi .ed una sensibilità
tale da farci scendere nel più intimo dell'opera
d'arte.

D'altra parte, se manca interamente un lavoro
che illustri ed illumini l'opera critica del Baude-
laire, non sono rari all'incontro riconoscimenti
leali, per quanto semplicemente intuitivi, e, come
effetto, sterili, della grande importanza della cri-
tica baudeleriana.

Tali, per esempio, quello del Gautier, il primo
che abbia portato, sia pure fuggevolmente, un
giudizio sull'ópeia del Baudelaire come critico
d'arte. Nei Poriraiis conlemporains così scrive:
«Baudelaire était un critique d'art d'uno sagacité
parfaite et il apportait dans l'appréciation de la
peinture un subtilité métaphisique et une origina-
lité de point de vue qui font regretter qu'il n'ait

pas consacrò plus de temps à ce genre de trava.il.
Les pages qu'il a écrites sur Delacroix sont des
plus remarquables ».

Tale ancora l'accenno al Baudelaire del Signac
(De Delacroix au neo-impressionisme), che, nono-
stante le condizioni di ambiente e di tempo in cui
il libro che lo porta fu scritto, non sa affatto co-
gliere la singolare posizione del Nostro nei riguardi
dell'impressionismo.

Recentemente anche Maurice Denis (Théories,
1890-910, Du Symbolisme et du Gauguin vers un
nouvel ordre classìque), in uno dei più acuti e tor-
mentati volumi di riflessioni sull'arte che siano
comparsi in questi anni, non esita a dichiarare
Baudelaire « le plus grand des critiques d'art auprès
de qui Vasari n'est qu'un chroniqueur et Diderot
qu'un journaliste ».

Tutto questo però non appaga la nostra curio-
sità nè colloca il Baudelaire, criticamente, al suo
posto nella storia dell'evoluzione spirituale mo-
derna. ...

Nel 1868, dopo l'edizione definitiva dei Fleurs
du mal preceduta da quella prefazione del Gautier
che è tra le migliori delle sue prose, comparvero,
postumi, due volumi di prosa critica: le Curiosités
eslhéliques e VHisioire du romanlisme. Investighe-
remo questi scritti del Baudelaire raccogliendo le
sue dottrine teoriche sparse qua e là (che egli non
volle o non potè riunire a sistema), e vedremo
come la sua critica pratica risponda a quella so-
lida base di preparazione teorica e filosofica che
aveva il suo spìrito.

Prima ancora del Fromentin, Baudelaire sa ri- >
trovare nelle opere di un artista, attraverso il suo
sviluppo graduale, le sue esitazioni, le sue ricerche;
le sue conquiste, il fondo di individualità e di
personalità che fa veramente grande un autore.

Tuttavia dobbiamo riconoscere che il periodo ar-
tistico sul quale volge la sua attenzione non è
molto importante: tranne Delacroix, di cui molto
si occupa, e qualche altro di cui divinizza, tra le



-
 
Annotationen